MANDELLO – Musica, applausi ed emozioni. Sono gli “ingredienti” della serata che sabato 1° febbraio ha visto la fanfara militare della “Brigata alpina Julia” di Udine esibirsi al teatro “De Andrè” di Mandello nell’immediata vigilia della commemorazione a Colico del settantunesimo anniversario della storica battaglia di Nikolajewka da parte della sezione “Alto Lario” dell’Ana.
Diretta dal maresciallo capo Lorenzo Sebastianutto, la fanfara ha regalato al pubblico che ha gremito la sala comunale di piazza Leonardo da Vinci un bellissimo concerto, nel corso del quale non sono mancati l’omaggio alle penne nere cadute in questi ultimi anni in Afghanistan “per aver scelto di dedicarsi agli altri” e un pensiero per i due “marò” italiani trattenuti in India (“perché possano presto tornare dalle loro famiglie”), sotto processo perché accusati dell’omicidio di due pescatori del Kerala.
Una serata di musica ma anche di emozioni, si è detto. Tra le altre, quelle che si sono accompagnate all’esecuzione dell’inno del glorioso battaglione Morbegno e del “Silenzio fuori ordinanza”, oltre che – a conclusione del concerto – dell’Inno di Mameli, cantato dall’intera platea. Sensazioni forti ha suscitato anche l’esecuzione da parte della fanfara dell’inno degli Alpini.
A loro, alle penne nere, si doveva l’organizzazione della serata, che aveva visto mobilitarsi in particolare le sezioni Ana di Lecco e di Colico e il gruppo alpini di Mandello. E’ toccato così ai rispettivi presidenti Marco Magni e Luigi Bernardi e al capogruppo Aldo Zucchi fare gli onori di casa. Ricordando Nikolajewka, Magni ha osservato che “se quella guerra è stata persa, i ragazzi che vi hanno preso parte hanno vinto, perché hanno portato a casa i valori più veri che animano anche le iniziative degli alpini, a partire dall’amore vicendevole per gli altri”.
“Le penne nere agiscono con umiltà, determinazione e un cuore grande”, ha sottolineato dal canto suo Mariano Spreafico, consigliere nazionale dell’Ana, mentre il colonnello Michele Biasutti, comandante del 5° Reggimento Alpini, ha detto che “la fanfara militare della Julia è un autentico gioiello delle nostre truppe alpine perché sa toccare il cuore e lo spirito di tutti”.
Elogi alla formazione diretta dal maresciallo capo Sebastianutto sono venuti anche da monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo ausiliare dell’Aquila. “Queste musiche – ha detto il prelato – fanno rivivere il dolore che si accompagna a una guerra o a un evento luttuoso ma anche la gioia, perché quello della musica è un linguaggio straordinario”. “Gli alpini poi – ha aggiunto – sanno trasmettere esperienze che si traducono in fraternità e nostro dovere è parlare di pace ricordando il sacrificio di chi ha pagato con la vita la nostra libertà”.
A conclusione della serata il sindaco, Riccardo Mariani, ha donato al maresciallo capo Sebastianutto il gagliardetto del Comune di Mandello e un volume che illustra le bellezze paesaggistiche e artistiche del paese. Un altro libro che documenta storia e attività delle penne nere mandellesi è stato quindi consegnato allo stesso direttore della fanfara militare e agli ospiti presenti dal capogruppo Aldo Zucchi.
Poi, come detto, l’esecuzione dell’Inno di Mameli. E un ultimo lungo applauso alla fanfara della “Brigata alpina Julia”.