In mostra fino al 6 novembre nella hall dell’ospedale Mandic
L’esposizione, allestita dalla delegazione Fai dell’Alta Brianza, propone un confronto tra arte, scienza e medicina
MERATE – Si intitola “L’anatomia di Leonardo: un confronto tra arte, scienza e medicina” la mostra inaugurata venerdì e promossa dalla delegazione FAI dell’Alta Brianza in stretta collaborazione con l’Asst di Lecco. L’esposizione resterà allestita nella Hall dell’Ospedale Mandic di Merate fino al prossimo 6 novembre. Si tratta di un originale percorso che vede una serie di studi anatomici realizzati e messi a confronto con le moderne immagini radiologiche di alcuni organi studiati da Da Vinci e da lui raffigurati in disegni ora contenuti nel Codice Windsor. “Una mostra, questa, che congiunge la cultura artistica a quella medica, visto che nei disegni del Maestro è lampante l’interesse per l’esplorazione e la scoperta della Scienza e della Medicina” ha spiegato Paolo Favini, Direttore Generale dell’ASST di Lecco.
Soddisfatta la presidentessa della delegazione Fai Alta Brianza
A presentare l’esposizione, e il più ampio progetto nel quale essa è inserita, Marcella Mattavelli, presidentessa della delegazione FAI dell’Alta Brianza, che ha promosso l’iniziativa e la collaborazione tra le diverse istituzioni. “Siamo molto grati al Direttore Generale dell’ASST di Lecco e al Sindaco di Merate, Massimo Panzeri, per aver accolto questa iniziativa e a tutti i curatori per loro pronta accoglienza della nostra proposta di portare questa mostra al Mandic, nell’ambito del progetto FAI Lombardia Sulle Tracce di Leonardo con il FAI. Da Milano alla Valle dell’Adda e dintorni. Con il Presidente del Fai Lombardia Andrea Rurale siamo molto felici che grazie alla lente delle celebrazioni leonardesche abbiamo potuto verificare ancora una volta quanto la bellezza genera rapporti e contatti che permettono di creare iniziative di valore alla portata di tutti, per la valorizzazione del patrimonio culturale dei nostri Territori”. Andrea Cozzi, dottorando di Ricerca in Medicina Translazionale dell’Università degli Studi di Milano, tra i curatori della mostra, ha invece illustrato nello specifico i segreti delle immagini esposte.