Anna Maria Crasti ha raccontato la sua esperienza personale di esule e la sua visita ad Orsera, con un commovente momento di unità
BOSISIO PARINI -Il Centro Studi Parini di Bosisio Parini ha ospitato un incontro significativo in occasione del Giorno del Ricordo 2025, evento patrocinato dall’amministrazione comunale. La serata di mercoledì scorso ha visto protagonista Anna Maria Crasti, esule istriana e membro dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Comitato di Milano, che ha raccontato la sua testimonianza emotiva e intensa, toccando i temi della tragedia delle foibe e del dramma dell’esodo, elementi centrali nella memoria storica degli italiani dell’Istria e della Dalmazia.
Nata a Orsera, un comune costiero dell’Istria occidentale, Anna Maria Crasti ha ripercorso le tappe storiche che hanno segnato l’italianità di queste terre, arrivando a illustrare gli eventi tragici che hanno coinvolto la sua gente durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua narrazione, ricca di emozione e accompagnata da foto e documenti storici, ha permesso al pubblico di entrare in contatto con aspetti poco conosciuti della storia dell’Istria e della Dalmazia, suscitando un forte coinvolgimento.

A supportare l’iniziativa, l’assessore alla cultura di Bosisio Parini, ing. Gabriele Beccalli, ha introdotto l’incontro con un excursus storico che ha gettato luce anche su alcuni episodi locali. In particolare, ha ricordato la perdita delle province illiriche francesi e del Regno d’Italia tra il 1805 e il 1815, un periodo cruciale che segnò l’inizio del processo di slavizzazione delle terre istriano-dalmate, in parallelo con la germanizzazione del Trentino-Alto Adige da parte dell’impero Austro-Ungarico.
“Questo incontro, primo del suo genere per il comune di Bosisio Parini, nasce dal desiderio di portare l’attenzione su una pagina di storia della nostra nazione, per fare pace con il passato e guardare al futuro con speranza”, ha sottolineato l’ing. Beccalli durante l’evento. La serata si è conclusa con una riflessione sull’importanza della memoria storica, grazie alla quale, secondo l’assessore, si possono costruire ponti tra le diverse comunità, superando incomprensioni e conflitti.

La testimonianza di Anna Maria Crasti si è conclusa con un episodio personale che ha commosso tutti i presenti. Durante il suo ultimo viaggio ad Orsera, la presidente della Comunità degli Italiani le ha chiesto di cantare insieme il “Va Pensiero”, l’inno dell’esilio. Il momento, intimo e carico di significato, ha rappresentato un simbolo di riappacificazione, in cui l’esule e chi è rimasto nella sua terra hanno finalmente trovato un punto di unione, segnato da un profondo affetto per la loro patria d’origine.
“Abbiamo cantato insieme, piangendo, uniti in quel dolore che non passa mai, ma anche in un amore eterno per il nostro tanto amato paesino”, ha concluso Anna Maria Crasti, esprimendo la speranza che le incomprensioni tra esuli e connazionali in Istria possano essere finalmente superate. Un atto di speranza e di pace, che trova il suo significato profondo nel ricordo e nel perdono.

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