Anziani e pensionati contro l’austerity, oggi presidio al Comune

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LECCO – La difficile situazione economica continua ad investire duramente le fasce più deboli della popolazione, tra questi gli anziani e i pensionati che “stanno pagando un prezzo altissimo, colpiti duramente dagli effetti della crisi e dalle misure di rigore finora adottate dal Governo”, denunciano Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, i sindacati dei pensionati che hanno indetto per venerdì una giornata di mobilitazione nazionale.

Il blocco della rivalutazione delle pensioni, l’introduzione dell’Imu sulla prima casa, i tagli al welfare ed ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, l’aumento dei prezzi di beni, servizi e tariffe, queste le regioni che hanno spinto le associazioni di categoria a scendere in piazza con presidi in tutta Italia.

A Lecco, i pensionati manifesteranno di fronte al Comune dalle 10 alle 12; successivamente i loro rappresentanti incontreranno il Prefetto, Antonia Bellomo, illustrandole le loro preoccupazioni.

Chiediamo interventi concreti e urgenti a sostegno dei redditi dei pensionati – spiegano dai sindacati – Una nuova politica fiscale che abbatta drasticamente l’evasione e riduca la tassazione sui redditi da pensione e da lavoro. Soluzione al problema degli incapienti, di quelle persone, cioè, che hanno redditi così bassi da non poter usufruire delle agevolazioni fiscali. Rilancio del welfare pubblico, equo e solidale, in grado rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, a partire da quelli in maggiori condizioni di bisogno, con particolare attenzione alle persone anziane, disabili e non autosufficienti. Approvazione di una legge nazionale per la non autosufficienza, con relativo Fondo adeguatamente finanziato, quale gesto di civiltà che ci avvicinerebbe alle altre grandi nazioni europee. Equità nella distribuzione dei sacrifici, che fino ad oggi sono ricaduti principalmente sulle spalle dei lavoratori e dei pensionati. Razionalizzazione della spesa pubblica. Contrasto agli sprechi, alla mala gestione e ai costi impropri della politica.

“Le nostre richieste non sono corporative – sottolienano – ma sono indirizzate a far ripartire i consumi, lo sviluppo e la crescita del nostro Paese; ad ottenere un fisco più equo; a salvaguardare e incrementare una rete di servizi sociali e sanitari omogenea su tutto il territorio nazionale e per tutti i cittadini; a creare nuovi posti di lavoro; a favorire la giustizia e la coesione sociale”.