LECCO – Clima “rovente” all’assemblea dei lavoratori della Pietro Carsana che, martedì pomeriggio, si sono riuniti con i sindacati nella sala conferenze dell’ANCE di Lecco.
I dipendenti, in totale 138 quelli in forza all’azienda, hanno sfogato tutta la loro amarezza e la loro rabbia per la situazione di difficoltà che ha colpito la loro impresa, una delle più grosse aziende edili lecchesi .
“In verità – spiega Giuseppe Cantatore di Fillea Cgil – si sono sentiti traditi dalla proprietà, tanto per le tempistiche che per le modalità con le quali sono venuti a conoscenza di questa crisi, ovvero da terzi e non dai vertici dell’azienda. Fino ad ora avevano sempre lavorato e non avevano avuto elementi per percepire le difficoltà aziendali che invece sono emerse così improvvise dinnanzi ai loro occhi. Si sentivano parte di una famiglia ed è per questo motivo che non avevano mai ricorso ai sindacati. Avrebbero voluto che qualcuno ci mettesse la faccia con loro e per questo c’è tanta amarezza”.
Nei giorni scorsi i sindacati hanno incontrato i rappresentanti di Carsana per trovare un accordo sulla mobilità volontaria ed in particolare sul verbale di conciliazione per i dipendenti che decidano volontariamente di mettersi in mobilità:
“Così facendo, sfruttando gli incentivi dovuti alla decontribuzione, possono tentare di ottenere un’occupazione altrove. Sul verbale, però, non c’è ancora accordo per alcune condizioni poste dall’azienda che a nostro giudizio non sono accettabili” prosegue Cantatore.
Il prossimo confronto tra azienda e sindacati sarà nella mattinata del 27 novembre in Provincia, quando i lavoratori potrebbero anche effettuare un presidio. Quel giorno, allo stesso tavolo, si siederanno anche i rappresentanti dell’ente provinciale e dell’amministrazione comunale e sarebbe prevista anche la presenza di Alessandra Carsana, titolare dell’impresa.
“In quell’occasione – prosegue il segretario di Fillea – chiederemo conto all’azienda su quali siano le loro intenzioni, come intendono gestire la procedura concorsuale e quali scelte faranno, se andare verso la liquidazione o la vendita di rami aziendali, quali i progetti per la forza lavoro e quali ammortizzatori, a seconda della procedura scelta, verranno richiesti”.
Il tempo, però, stringe: entro il 5 dicembre Carsana dovrebbe presentare in tribunale il piano di rientro finanziario oppure chiedere una proroga al giudice che non così facilmente potrebbe essere concessa. Con la fine dell’anno, però, verrà meno la possibilità per i lavoratori di essere coperti dalla cassa integrazione straordinaria per cessata attività che, per via delle novità della riforma del lavoro, verrà a sparire.
A quel punto, entrerebbero direttamente in mobilità che però, come ricordato dal segretario Cantatore, per i lavoratori del settore edile non prevede alcun indennizzo economico.

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