LECCO – In centro resta la zona più “cara” per chi cerca casa in città, le occasioni si possono trovare nei rioni ma anche qui i prezzi non scherzano: è quanto emerge dal Listino del Mercato Immobiliare 2014 di Lecco e Provincia, prodotto dalla FIMAA Confcommercio e presentato lunedì pomeriggio a Palazzo Falck.
L’area del centro storico risulta essere la più onerosa, con un prezzo per nuovi immobili che può variare tra i 4 mila e 5 mila euro a metro quadro, abbassandosi a 2500 euro per un’abitazione tra gli 11 e i 30 anni di “età”.
Segue Castello con prezzi che oscillano tra i 3100 e i 3600 per un immobile di nuova realizzazione per scendere ai 2 mila euro se si punta ad una costruzione più vecchia.

Gli altri quartieri si attestano mediamente intorno a prezzi minimi al metro quadro di 2300 euro per nuove abitazioni ad eccezione di Laorca e Malavedo, dove si riesce a spendere anche 300 euro in meno al metro quadro, per raggiungere i 1200 euro a metro quadro per immobili fino ai 30 anni. Omogeneo è invece il prezzo di partenza per costruzioni oltre i 30 anni, stimato intorno ai 700 euro al metro quadro.
Il rione di Castello risulta “caro” quanto il centro città per quanto riguarda i prezzi degli uffici, pressoché identici e oscillanti tra i 2200 euro e i 3 mila euro a metro quadro; Santo Stefano risulta più appetibile per chi cerca una posizione non troppo defilata per la propria attività e a prezzi più convenienti, con possibilità di trovare locali anche a 1200 euro a metro quadro per immobili meno recenti.
Per acquistare un negozio, invece, in centro si oscilla tra i 1600 e gli 8 mila euro al metro quadro, in base alla posizione commerciale e a prescindere dal periodo di costruzione, con i prezzi più bassi fino a mille euro a metro quadro rintracciabili a San Giovanni o a Pescarenico.
Guardando fuori città, invece, per un’abitazione nuova di zecca si può arrivare a spendere fino a 3800 euro al metro quadro a Barzio e 3 mila euro a Mandello, mentre i prezzi più bassi, sempre per un immobile residenziale di nuova realizzazione, si riscontrano nei Comuni di Introzzo (1500 euro al metro quadro) e Tremenico (1600 euro al metro quadro).
Prezzi comunque in calo rispetto al passato: “Nel 2006 si è toccato il picco massimo, da lì è iniziata la discesa. Ora chi deve rivendere difficilmente riesce a realizzare i soldi che ha speso. Dopo mesi deve rassegnarsi ad abbassare la richiesta” spiega il presidente della FIMAA lecchese, Sergio Colombo.
Un settore, quello delle vendite immobiliari, che “vive un periodo di stallo da mesi – come spiegato dallo stesso Colombo – qualche spiraglio lo si vede perché, a fronte di un’offerta sostanziosa di immobili, la richiesta comincia a vedersi. Oggi però si vende solo a chi ha necessità di acquistare, l’utilizzatore e non l’investitore come era in passato. Il mattone attualmente rappresenta, più che un investimento, tranquillità”.
Sono oltre 120 le attività raggruppate nella FIMAA Lecco sulle circa 300 iscritte alla Camera di Commercio.
“Le difficoltà sono tante – sottolinea il presidente – la mancanza di accesso al credito dovuto anche alla precarietà del lavoro, ha contribuito a ridurre le compravendite e gli anni più difficili sono stati gli ultimi, tra il 2012 e il 2013. Ora dobbiamo guardare avanti e lavorare sull’attale situazione”.

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