Confartigianato: “Le imprese combattono la crisi con l’innovazione”

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Il presidente Daniele Riva

Daniele RivaLECCO  – Confartigianato Lecco ha presentato giovedì,  nell’ambito dell’assemblea annuale dei delegati convocata per l’approvazione del rendiconto finanziario e di alcune modifiche allo statuto, i dati lecchesi rilevati dall’Osservatorio regionale lombardo.

La Lombardia appare in testa alla classifica delle regioni europee per numero di lavoratori autonomi – con 910.800 autonomi, di cui uno su tre è un imprenditore artigiano – ma sconta, rispetto ai competitor europei, la più alta tassazione e un maggior costo dell’energia elettrica.

Un territorio operoso, ma dove l’artigianato nel 2013 ha perso 5.216 imprese, il 2% del totale, soprattutto tra manifattura e costruzioni. Anche Lecco, dove le 9174 aziende artigiane rappresentano il 34,3 % delle imprese del territorio, si mantiene negativo il saldo delle imprese attive, diminuito di 90 unità rispetto allo stesso periodo del 2013. Anche nel Lecchese, a rimetterci di più sono il manifatturiero (sceso da 2619 a 2536 imprese) e le costruzioni (da 3657 a 3610). In positivo, invece i settori dei servizi alla persona e alle imprese.

“Fare impresa non è semplice di questi tempi – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Lecco Daniele Riva – soprattutto quando si è piccoli. Le zavorre per le micro imprese lombarde sono molteplici. Innanzitutto l’imposizione fiscale: scontiamo un gap di tassazione di oltre 15 punti sui principali mercati esteri di destinazione, pagando il 65,8% di tasse contro una media del 50,7%, mentre l’energia costa ad ogni nostra azienda quasi 4.500 euro in più rispetto a ciò che pagano i nostri colleghi nel resto d’Europa. Poi c’è la burocrazia, i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione ancora troppo lunghi, ma anche le difficoltà nel ricevere credito. Basti pensare che a Lecco le imprese con meno di 20 addetti sono il 97,2% del totale e ricevono appena il 20,1% del credito totale erogato a favore del settore produttivo”.

Preoccupa in provincia di Lecco il tasso di disoccupazione dei giovani da 15 a 29 anni, pari a 16,3%, in salita di 1,7 punti rispetto al 2012, in un quadro dove il tasso di occupazione complessivo è ancora in discesa e il tasso di disoccupazione sempre in crescita.

“Le imprese hanno reagito alla crisi con strategie difensive legate a innovazione, presidio di nuovi mercati e dinamiche di rete” spiegano da Confartigianato. La dinamica delle esportazioni manifatturiere dell’artigianato lecchese nei mercati UE ed extra UE segna infatti un + 5,3% nel periodo 2013-2014, soprattutto verso Cina, Corea e Stati Uniti.

Secondo le stime di Confartigianato, nel territorio di Lecco più di un imprenditore artigiano su due (precisamente il 57,6%) ha investito in innovazione. L’attività di ricerca principalmente svolta da queste imprese innovatrici è la ricerca tecnica sul prodotto, elaborazione di modelli e prototipazione.

“Proprio dalla constatazione della forza delle nostre imprese, e della resilienza del sistema economico lombardo, che è stato capace di un incremento del Pil dell’1,1% nell’ultimo decennio, in cui l’economia italiana ha perso il 3,5%, nasce l’idea che si possa partire da qui, dal nostro territorio e dalla sua rigenerazione, per continuare a competere con successo. – ha concluso Riva – Crediamo ci siano concrete opportunità da cogliere per rigenerare anche il territorio lecchese, alimentandone il benessere con l’attività delle nostre imprese, e innescando un circolo virtuoso di cui tutti possano beneficiare”.