Famiglie lecchesi sempre più indebitate, in tre anni +36%

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LECCO – Al 31 dicembre 2011 l’indebitamento medio delle famiglie italiane ha raggiunto i 20.107 euro. Il dato è emerso da uno studio della Cgia di Mestre, che ha evidenziato come dal gennaio del 2009 (l’inizio della crisi economica) i debiti contratti dalle famiglie del Paese abbiano subito un incremento in media del 33,4%, ovvero 5.039 euro in più sul “groppone” dei nuclei familiari, 911 euro solo nell’ultimo anno.

Per chiarezza, s’intende indebitamento medio quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di un’abitazione o di beni mobili, dal credito al consumo, dai finanziamenti per la ristrutturazione di beni immobili, etc.

Secondo la classifica stilata dalla Cgia, le famiglie più indebitate sono residenti nella provincia di Roma (29.435 euro), seguono quelle milanesi (28.680 euro), quelle di Lodi (28.560 euro) e della provincia di Monza -Brianza (27.891).

Lecco è 22esima in graduatoria (22.574 euro d’indebitamento medio), preceduta dalla provincia di Ancona e seguita da quella di Bolzano. Le realtà provinciali meno sofferenti con le banche e gli istituti finanziari sono quelle di Vibo Valentia (9.429 euro), Enna (8.823 euro) e di Ogliastra (8.174 euro).

”Premesso che le province più indebitate sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati – ha sottolineato Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – è evidente che tra queste realtà in difficoltà vi sono anche molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni bancarie di questi territori, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare, ci devono preoccupare relativamente”.

In effetti, se rapportiamo il peso dell’indebitamento delle famiglie italiane sul reddito disponibile sono sempre le più ricche province del Nord a guidare la graduatoria: Lodi (79,3%); Como (67,7%) e Varese (64,6%). In questo caso, Lecco raggiunge l’ottavo posto, con un’incidenza dei debiti sul reddito pari al 55,4%.

Ma che la crisi stia colpendo pesantemente le famiglie italiane lo si coglie soprattutto dall’incremento dei debiti contratti tra il 31 dicembre 2008 e la fine dello scorso anno: la variazione maggiore è stata rilevata nelle province sarde di Olbia-Tempio (+159,6%), Carbonia-Iglesias (+147.9%) e Medio Campidano (+120.1%).

La provincia lecchese si è tenuta lontana dai “record” della Sardegna, ma con una crescita del 36% (corrispondente ad un importo medio per famiglia di 22.574 euro) è risultata essere superiore alla media italiana di oltre due punti percentuali .

”Al di la della mappatura a livello territoriale – ha spiegato il segretario Bortolussi – la maggiore incidenza del debito sul reddito la rileviamo nelle famiglie economicamente più deboli: è chiaro che con il progressivo aumento della disoccupazione questa situazione è destinata a peggiorare. Non dimentichiamo, inoltre, che in Italia esiste un ampio mercato del prestito informale che non transita per i canali ufficiali. Vista la forte contrazione degli impieghi bancari avvenuta in questi ultimi anni, non è a escludere che questo fenomeno sia in espansione, con il pericolo che la piaga dell’usura si diffonda a macchia d’olio”.