LECCO – Si è conclusa con ampio apprezzamento da parte di tutti i partecipanti, e risultati più che positivi, la prima edizione del percorso di Stage docenti che rientra nell’ambito dei tre progetti lanciati a dicembre 2012 dalla Fondazione per la salvaguardia della cultura industriale – A. Badoni.
Proposto con l’obiettivo di favorire il dialogo e la collaborazione tra scuola e impresa e, in particolare, una maggiore conoscenza del sistema manifatturiero da parte dei docenti, il percorso di stage nelle imprese dedicato ai docenti per l’anno scolastico 2012/2013 ha coinvolto complessivamente sei docenti – dei quali, due provenienti dalla Scuola Secondaria di Primo Grado e quattro dalla Scuola Secondaria di Secondo Grado – e cinque imprese: Agomir, AAG Stucchi, Fomas, Electro Adda, Stelvio Kontek.
“E’ evidente come i docenti abbiano un ruolo chiave nell’orientare le scelte decisionali di passaggio degli studenti, dal quale consegue l’importanza di mettere in campo iniziative che possano andare a vantaggio di un avvicinamento e di una miglior conoscenza reciproca dei due ambiti, quello del corpo docenti e quello del mondo imprenditoriale. La presenza dei docenti in stage aziendale è un’opportunità unica: avvicina scuola e lavoro, permette agli imprenditori di meglio conoscere le esigenze dell’insegnamento e dei docenti, e consente agli insegnanti di meglio conoscere l’azienda, cogliendone le esigenze ed al tempo stesso le reali opportunità di sbocco professionale connesse” – commenta il Presidente della Fondazione A. Badoni, Marco Campanari.
“Possiamo dire –continua Marco Campanari – che i docenti che hanno preso parte a questa prima edizione, che voglio fortemente ringraziare per la loro disponibilità assieme agli Istituti che rappresentano, sono dei veri pionieri di un percorso innovativo per attivare connessioni costruttive e virtuose fra scuola e impresa. I risultati positivi che sono emersi dall’incontro di feedback finale sono estremamente incoraggianti, sia per la Fondazione che ha recepito soddisfazione per la messa in campo di questa attività, sia soprattutto per le ricadute che queste iniziative potranno avere sul territorio, generando un migliore match fra domanda delle imprese e disponibilità di professionalità adeguatamente formate e specializzate”.
Molto positive le valutazioni conclusive sul progetto da parte di tutti i docenti partecipanti, che hanno anche fatto emergere come fosse necessaria una migliore conoscenza del sistema azienda, con le competenze professionali richieste ma anche le logiche organizzative, i processi interni, le competenze comportamentali che costituiscono un aspetto rilevante e tenuto in debita considerazione da parte delle imprese.
Così ha commentato Michele Donnanno, docente presso il Liceo Classico A. Manzoni di Lecco, che ha preso parte all’iniziativa: “Lo stage che ho avuto modo di svolgere presso la Stelvio Kontek di Oggiono mi ha permesso di conoscere alcune delle dinamiche aziendali, i percorsi formativi dei suoi dirigenti, e più in generale le richieste che il mondo dell’impresa può rivolgere ad una scuola di indirizzo liceale. In modo particolare mi ha fatto scoprire l’estrema rilevanza che le relazioni umane e la comunicazione svolgono nel mondo della produzione, confermandomi il convincimento relativo all’urgenza per le istituzioni scolastiche, anche quelle liceali, di tornare a mettere al centro della propria azione i temi dell’educazione. Per chi, nelle scuole, si occupa di orientamento o di progettazione dell’offerta formativa è senz’altro un’esperienza stimolante ed arricchente”.
Angelo Pepe, docente presso l’IIS Rota di Calolziocorte, al termine del percorso ha invece commentato: “L’esperienza che ho vissuto presso la Fomas di Osnago è stata molto interessante. Per cinque pomeriggi sono stato accolto in azienda per osservare dall’interno i processi produttivi, gestionali manageriali e la cultura aziendale. Tutti i responsabili sono stati gentili, disponibili ed esaurienti nelle risposte ai quesiti che ho posto, ed interessati alle problematiche di cui ho avuto il piacere di discutere. Credo che i docenti, soprattutto di discipline tecnico professionali, debbano avere un contatto diretto con il mondo delle imprese in modo da riportare agli alunni aspetti ed esperienze gestionali di vita vissuta. Purtroppo il tutto è lasciato alla sensibilità del singolo docente. Manca una cultura premiale che distingua coloro che si mettono in gioco dagli altri colleghi. Spero che la Fondazione A. Badoni organizzi nel prossimo anno scolastico altre forme di collaborazione tra scuola e mondo imprenditoriale”