
MONZA / LECCO – Colpo di scena nel monzese: martedì mattina a Cgil Cisl Uil Brianza hanno annunciato il ricorso al TAR contro la decisione di accorpamento della Camera di Commercio Brianza con Milano e Lodi.
Una scelta che potrebbe avere ripercussioni anche su Lecco visto che l’ente camerale lecchese aveva proposto da parte sua l’accorpamento con i vicini brianzoli, restando poi con il cerino in mano dopo la decisione dei monzesi.
La decisione del ricorso dei sindacati, che sarà depositato a fine mese, poggia “su questioni di merito e metodo”.
Su quest’ultimo, le organizzazioni sindacali hanno da subito stigmatizzato l’assenza di un percorso vero di discussione e il fatto che la scelta sia stata fatta in fretta e furia, il 25 luglio, senza tener conto non tanto del parere del sindacato, ma neppure di quello del presidente della Provincia e dei 55 sindaci che chiedevano di attendere la definizione delle aree vaste che potrebbero vedere Monza insieme a Lecco.
“Sul merito, – dichiara Rita Pavan, segretario generale di Cisl Monza Brianza Lecco – Cgil Cisl Uil hanno ragionevoli aspettative che il ricorso possa essere accolto, e sarà richiesta anche la sospensiva della delibera e il giudizio di merito, per almeno due motivi: il primo riguarda il fatto che, per le organizzazioni sindacali, la delibera è illegittima perché il nuovo decreto sul riordino Camere di Commercio fa salve le decisioni di accorpamento definite prima dell’entrata in vigore della Legge del Rio del 2015; il secondo perché le normative sull’area metropolitana non consentirebbero di avere Camere di Commercio che vadano oltre i confini dell’area metropolitana stessa”.

Il combinato disposto tra le varie normative in essere, ivi compresa la Legge Madia, per i sindacati avrebbero dovuto far recedere i sostenitori dell’accorpamento dal forzare la decisione ed attendere la definizione delle aree vaste. “Aree vaste che, con altre istituzioni accorpate secondo criteri – spiegano dalla Cisl – finirebbero per non avere ruolo ed essere impossibilitate ad agire.
La Camera di Commercio Brianza aveva ed ha, anche secondo il nuovo decreto, la possibilità di mantenere una propria autonomia e Cgil Cisl Uil non ritengono, al netto delle preoccupazioni che investono anche il personale della Camera stessa che l’accorpamento consentirà di mantenere gli stessi servizi alle imprese e al territorio.
I sindacati hanno anche deciso di continuare un lavoro con le politiche e sociali del territorio a sostegno delle loro ragioni, per mantenere alta l’attenzione del futuro del territorio Brianzolo.
“Noi non abbiamo mai detto per principio “mai” con Milano, altri lo hanno detto tempi addietro – proprio il Presidente di Camera di Commercio Brianza oggi tra i fautori dell’accorpamento – ma forzare in questo modo prima di capire quali saranno i destini di questo territorio è inaccettabile”

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL




































