MILANO – Il Consiglio ha approvato all’unanimità una mozione sulle ricadute occupazionali della vicenda giudiziaria che coinvolge il Gruppo delle acciaierie Riva.
L’Assemblea valuta che “appare inopportuna la decisione della proprietà di sospendere l’attività dell’intero gruppo, provocando gravi difficoltà ai lavoratori e alle loro famiglie”, senza averne preventivamente discusso con Governo e parti sociali.
Nel documento, di cui è stato primo firmatario il capogruppo LN, Massimiliano Romeo, si fa notare che nella sola Lombardia sarebbero a rischio chiusura gli stabilimenti di Caronno Pertusella (Varese), Malegno, Sellero, Cerveno (Brescia), Annone Brianza (Lecco) che complessivamente impegnano un migliaio di lavoratori.
La consigliera Donatella Martinazzoli (LN), illustrando il testo, ha affermato “nella vicenda, che non si è limitata allo stabilimento Ilva di Taranto; il buon senso è stato spodestato” ed ha sottolineato “anche le oggettive difficoltà della magistratura a ricomporre positivamente la controversia”
“Tutti gli stabilimenti del nord sono aziende sane e in sicurezza ambientale” ha ricordato per il PD Corrado Tomasi mentre il consigliere Fabio Fanetti (Maroni Presidente) ha fatto presente che il fermo degli impianti può produrre danni tecnici ingenti che in un secondo momento potrebbero renderne necessaria la chiusura.”Bisogna chiedersi inoltre se attraverso il partito degli ecologisti vogliamo deindustrializzare l’Italia” ha affermato.
“Una vicenda purtroppo paradigmatica di un modello produttivo non rispettoso dell’ambiente, come spesso accade nel nostro Paese.” ha sottolineato Onorio Rosati, dichiarando il voto favorevole del PD.
Per Dario Violi (M5S) “responsabile è chi doveva controllare e far rispettare le regole e non lo ha fatto” ed è necessario che la Regione resti attiva per far ripartire le aziende.
Anche Riccardo De Corato (capogruppo di Fratelli d’Italia) ha invitato l’Assessore ad intervenire con forza presso il Governo perche si diano risposte efficaci in tempi brevissimi.
L’Assessore Valentina Aprea ha affermato che Regione Lombardia si è già attivata per verificare l’impatto sulle sedi produttive del Gruppo collocate al Nord.”Faremo una forte pressione sul Governo perché dia ai siti lombardi, ma anche piemontesi e veneti, la possibilità di riprendere l’attività e si garantisca la tutela dei lavoratori”:
La mozione chiede quindi che ci si attivi per trovare le soluzioni idonee alla ripresa immediata dell’attività lavorativa negli stabilimenti e che sia ricercata la necessaria copertura economica per i lavoratori coinvolti. Si chiede anche di proseguire il Tavolo istituzionale con parti sociali, proprietà e amministratori perché vengano chiariti i termini della vicenda e che la partecipazione al “Tavolo” venga estesa anche ai rappresentanti di tutte le delle Regioni interessate.