Industria: “Valori stabili ad ottobre, ma ancora tanta incertezza”

Tempo di lettura: 5 minuti

LECCO – “Stabilità” è la parola chiave dell’indagine conclusa nei giorni scorsi dall’Osservatorio rapido congiunto di Confindustria Lecco e Confindustria Como, che inquadra la situazione delle imprese dei due territori nel mese di ottobre.

“I dati – spiega Confindustria – fanno emergere il permanere di un quadro ancora rallentato per le imprese dei due territori anche se, rispetto a quanto registrato in settembre, i giudizi riguardanti la diminuzione delle attività risultano più contenuti”. Dallo studio emerge come gli ordini, la produzione e il fatturato siano rimasti stabili rispetto alla precedente indagine relativa al mese di settembre. Il mercato interno mostra ancora difficoltà, mentre gli scambi con i mercati esteri risultano meno critici.

Il miglioramento riscontrato, tuttavia, potrebbe essere “momentaneo” – sottolineano da Confindustria Lecco e Como – poiché dall’analisi delle aspettative delle imprese emerge incertezza per le prossime settimane, con un terzo del campione che segnala una possibile, nuova fase di rallentamento”.

Da sottolineare il permanere delle problematiche relative a situazioni di insolvenza da parte dei clienti e all’andamento occupazionale che risulta caratterizzato da un elevato ricorso agli ammortizzatori sociali.

GLI ORDINI

In ripresa e giudicati stabili i livelli di domanda registrati dalle imprese di Lecco e di Como rispetto a quanto rilevato in settembre, in particolare per l’export, dove il calo degli ordinativi registrato precedentemente dal 45% delle imprese, ora è sceso al 25% del campione

“I dati riferiti alla provincia di Lecco confermano sostanzialmente quanto visto a livello congiunto – commenta il presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi – con giudizi di stabilità leggermente superiori. La domanda interna è ancora sofferente ma la situazione degli scambi all’estero, seppur non ottimale, risulta in miglioramento rispetto a settembre”.

LA PRODUZIONE

Sostanzialmente stabile anche l’attività produttiva per le imprese dei due territori. Permangono le situazioni di rallentamento, fa sapere Confindustria Lecco, così come segnalato dal 32,5% del campione, ma si registra un’elevata percentuale (42,9%) di imprese che hanno indicato di non aver riscontrato variazioni rispetto al mese precedente. Circa un quarto del campione ha dichiarato invece di aver registrato un aumento dell’attività produttiva. La percentuale di saturazione degli impianti segna una diminuzione ulteriore, seppur lieve, rispetto alla precedente rilevazione (dal 70,1% di settembre all’attuale 69,4%).

“I dati del nostro Centro Studi nazionale di qualche settimana fa – afferma il presidente Maggi – hanno evidenziato che siamo ancora molto lontani da quelli che erano i livelli pre-crisi. Rispetto ad aprile 2008 abbiamo infatti un ritardo nell’attività produttiva di oltre il 23%”.

IL FATTURATO

Sul versante delle vendite l’osservatorio degli industriali ha rilevato una situazione piuttosto variegata da cui traspare, anche in questo caso, una generale stabilità. Rispetto a settembre è riscontrabile un miglioramento, spiega l’associazione, in particolare per quanto riguarda la riduzione del fatturato, calata dal 54,9% delle imprese intervistate al 32,5%. Percentuali simili si sono registrate tra le imprese che hanno dichiarato un fatturato stabile (30%) e l’aumento, la percentuale più alta (37,5%). Tali risultati, sottolinea Confindustria Lecco, risultano solo in minima parte influenzati da dinamiche di stagionalità che interessano meno del 18% delle produzioni totali.

LE PREVISIONI

I prossimi mesi risultano ancora incerti agli occhi degli industriali: infatti, nonostante il 60,8% delle imprese di Lecco e di Como comunichi di non attendere variazioni, e il 6,3% un possibile aumento, il 32,9% indica una diminuzione. Considerando gli ordini in portafoglio, la visibilità sulle attività indicata dalle imprese del campione permane limitata: nel 18,4% dei casi l’orizzonte temporale coperto risulta superiore al trimestre. Nel 38,2%, invece, gli ordini assicurano l’attività per qualche mese mentre nel 43,4% la visibilità è di poche settimane.

“Anche nella nostra provincia è confermato questo spaccato – sottolinea Giovanni Maggi. Del resto, lo scenario economico e competitivo è cambiato negli ultimi anni e anche la visibilità limitata rientra in questo quadro di mutamento complessivo, con il quale gli imprenditori devono oggi confrontarsi”.

LE MATERIE PRIME

I costi per l’approvvigionamento delle materie prime non rivelano particolari situazioni anomale o variazioni di prezzo per le imprese delle due province; solo il 19,7% ne ha denunciato l’aumento dall’inizio dell’anno e il 24,2% una riduzione. Gli incrementi principali, rivela l’associazione degli industriali, hanno riguardato principalmente le materia plastiche e tessili mentre le riduzioni hanno interessato prevalentemente il comparto dei metalli.
LA SOLVIBILITA’

Anche nel mese di ottobre, il ritardo nei pagamenti e l’insolvenza da parte dei clienti incidono pesantemente sull’attività delle imprese di entrambe le province, così come del lecchese singolarmente esaminato. Tale situazione riguarda circa il 70% del campione, mentre solamente un’impresa su tre non segnala criticità in questo senso. Il 30% delle imprese che ha riscontrato tale problema ha anche evidenziato un ulteriore peggioramento rispetto al mese precedente. Per il rimanente 68,2% la situazione è rimasta invariata, ma sono rari i casi di miglioramento (1,5%).

I RAPPORTI CON GLI ISTITUTI DI CREDITO

Le imprese di Lecco e di Como descrivono, in ottobre, uno scenario generalmente stabile nei confronti degli istituti di credito. Rispetto alle condizioni praticate dalle banche in settembre, infatti, l’80,3% del campione ha indicato di non aver subito modifiche. Nei restanti casi, il 5,2% delle aziende ha segnalato condizioni migliori e il 14,5% un peggioramento.
L’OCCUPAZIONE

Stabile anche l’occupazione per le industrie lecchesi e comasche, che nell’85% dei casi hanno dichiarato di non aver avuto variazioni. Ancora alta la differenza percentuale tra chi dichiara una diminuzione del proprio organico (12,5%) e chi una crescita (2,5%). Per i prossimi mesi le imprese ipotizzano ancora una fase di stabilità (73,8%), anche se i giudizi negativi risultano in aumento (21,3%) e solamente il 5% del campione prevede dei miglioramenti.

“I dati sull’occupazione – commenta il direttore di Confindustria Lecco, Giulio Sirtori – vanno comunque analizzati tenendo conto del pesante ricorso agli ammortizzatori sociali che ha caratterizzato le imprese del territorio e quelle nazionali negli ultimi mesi. Purtroppo, l’aumento nel ricorso alla cassa integrazione riguarda sia le forme ordinarie che la cassa straordinaria e le forme più gravi, dai contratti di solidarietà alla mobilità”.