Causa collettiva degli albergatori contro Booking: c’è anche Lecco

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Severino Beri
Severino Beri presidente di Federalberghi Lecco

L’adesione è gratuita, scadenza fissata al 31 luglio 2025

Federalbergh e HOTREC portano la nota piattaforma in tribunale. “Booking è diventato di fatto il vero padrone degli alberghi”

LECCO –  Gli albergatori italiani si preparano a scendere in campo contro Booking.com. L’iniziativa, promossa da Federalberghi insieme a HOTREC (l’associazione europea dell’ospitalità) e ad altre organizzazioni di categoria in 25 Paesi europei, punta a ottenere un risarcimento economico per i danni provocati – secondo i promotori – da anni di pratiche anticoncorrenziali da parte della nota piattaforma di prenotazioni online.

L’azione legale collettiva arriva a pochi mesi di distanza dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, pronunciata il 19 settembre 2024, che ha stabilito come le cosiddette “clausole di parità tariffaria” imposte da Booking.com abbiano violato le regole comunitarie sulla concorrenza.

Per due decenni, spiegano le associazioni, queste clausole avrebbero impedito agli hotel di proporre sul proprio sito – o su altre piattaforme – tariffe migliori rispetto a quelle pubblicate su Booking.com, ostacolando la concorrenza e costringendo gli operatori a versare commissioni più elevate. In sostanza, le strutture ricettive avrebbero perso il controllo sui propri prezzi e sulla possibilità di vendere direttamente al cliente, subendo un danno economico non trascurabile.

La reazione degli albergatori è affidata ora alla giustizia. Secondo i promotori dell’iniziativa, gli hotel italiani potrebbero avere diritto a recuperare una parte rilevante delle somme versate a Booking.com tra il 2004 e il 2024, con l’aggiunta degli interessi. “Questa è un’opportunità per gli albergatori per difendere i propri diritti, recuperare le perdite e sostenere un mercato online più equo”, ha dichiarato Luca Leoni, Presidente Albergatori di Confcommercio Como, che invita le strutture a partecipare gratuitamente all’azione collettiva entro il 31 luglio 2025.

In prima linea anche gli operatori del territorio lecchese, che conoscono bene le difficoltà di questo rapporto. Severino Beri, presidente di Federalberghi Lecco, parla senza mezzi termini: “Booking è diventato di fatto il vero padrone degli alberghi. Siamo arrivati al punto in cui un albergatore non può applicare sconti sul proprio sito e ai propri clienti, pena la cancellazione dalla piattaforma”.

Secondo Beri, quello che inizialmente era un accordo vantaggioso si è via via trasformato in un vincolo oneroso e difficile da sostenere: “Se 15 anni fa il rapporto era vantaggioso, col passare del tempo, con l’aumento delle commissioni e l’impossibilità di applicare prezzi diversi da quelli presenti sulla piattaforma, è diventato un boomerang. Una situazione vincolante e svantaggiosa”.

Ora si apre uno spiraglio: “L’azione messa in campo da Federalberghi con HOTREC potrebbe generare una svolta epocale, anche perché gli albergatori dovranno essere risarciti con tanto di interessi.” Quanto agli importi potenzialmente recuperabili, Beri spiega che ogni struttura farà storia a sé: “Dipende da struttura a struttura. Sul Lago di Como ci sono strutture medio-piccole, quindi saremo nel range che va da qualche migliaio di euro a diverse decine. Ma ad esempio nelle grandi città d’arte, dove ci sono grandi strutture con camere a prezzi importanti, i risarcimenti potranno essere anche di svariate centinaia di migliaia di euro. Parliamo di un recupero del 30 al 35 per cento più interessi”.

“Stiamo mettendo al suo posto la piattaforme online, come è giusto che sia”, conclude Beri, ricordando anche agli albergatori lecchesi che l’adesione è gratuita e può rappresentare una concreta possibilità di recupero economico.

Il procedimento sarà condotto da un team di giuristi ed economisti con una lunga esperienza nel campo del diritto della concorrenza. Sono gli stessi professionisti che hanno già ottenuto la storica sentenza europea di settembre, considerata un punto di svolta per il settore.

Mentre il turismo cerca di ritrovare slancio in un contesto economico ancora incerto, la vicenda rappresenta un segnale chiaro: gli operatori non sono più disposti ad accettare condizioni contrattuali che ritengono penalizzanti. E questa volta, la battaglia parte anche da Lecco.