Le proposte della Confcommercio di Lecco in una lettera al sindaco Brivio
Negozi e locali in forte difficoltà, intervenire su fisco e occupazione suolo pubblico
LECCO – In tutta Italia sono quasi 270 mila le imprese del commercio e dei servizi che rischiano la chiusura definitiva se le condizioni economiche non dovessero migliorare rapidamente, con una riapertura piena ad ottobre. E’ quanto stimato dalla Confcommercio nazionale. Un dato che la stessa associazione teme possa essere ancora più elevato perché, oltre ai mesi di non lavoro, c’è il rischio che i costi per mantenere le attività siano troppo alti e non sostenibili dalle imprese.
Una preoccupazione condivisa anche dalla Confcommercio di Lecco che nei giorni scorsi ha inviato al Comune di Lecco alcune proposte per sostenere le attività commerciali in questo complicato periodo.
“Riceviamo ogni giorno messaggi di imprenditori in difficoltà, non è improbabile che ci saranno delle chiusure di attività anche sul nostro territorio – spiega Alberto Riva, direttore di Confcommercio Lecco – confidiamo che dal 18 maggio possano ripartire i negozi, per i ristoranti invece la riapertura potrebbe essere confermata al 1 giugno in Lombardia e in Piemonte. Il procrastinare delle chiusure rischia di tradursi però in una carneficina, quando invece molte attività potrebbero già riaprire in condizioni di sicurezza, con il distanziamento sociale, la pulizia e la sanificazione dei locali”.
Per l’associazione dei commercianti, i 4 metri di distanza previsti tra i tavoli dei ristoranti e bar “sono una misura che, se confermata, metterà in seria difficoltà i pubblici esercizi – prosegue Riva – ed è anche incomprensibile, se nella quotidianità ci viene raccomandato il solo metro di distanza tra persone”.
Ci sono poi le palestre “di cui non si parla spesso e il rischio è che poche possano riaprire, penalizzate dall’azzeramento dei ricavi di questi mesi a fronte di costi per le utenze che devono essere pagati”.
Le proposte di Confcommercio
“Gli aiuti per le imprese, promessi a tutti i livelli – prosegue Riva – oggi non ci sono. Chiediamo un sostegno concreto che può arrivare in primis dal Comune”.
Per questo l’associazione, già a fine aprile, aveva scritto una lettera al sindaco di Lecco, Virginio Brivio, elencando alcune proposte a partire dalla tasse chiedendo la cancellazione per il 2020 della tassa per i rifiuti, dell’occupazione del suolo pubblico, l’annullamento del pagamento dell’Imu anche nei confronti dei proprietari delle ‘mura’ dei negozi in cambio di uno sgravio sui canoni d’affitto ai negozianti.
La Confcommercio chiede inoltre al Comune di Lecco di ridurre il più possibile i tempi per il rilascio dell’occupazione del suolo pubblico e di concedere spazi maggiori all’aperto ai locali per consentire più distanziamento sociale tra i tavoli.
Inoltre, l’associazione chiede, sperimentalmente per quest’anno, di dare la possibilità di somministrazione di cibi e bevande nello spazio pubblico di pertinenza del locale e la possibilità di lavorare per asporto.
Proposte riprese in campagna elettorale
“Notiamo che alcune delle nostre proposte inviate a suo tempo al sindaco Brivio, di cui aspettiamo ancora risposta, sono state recentemente riprese dal candidato della coalizione di centrosinistra, Mauro Gattioni – dice Riva – Certamente non c’è il copyright sulle richieste che l’associazione avanza alle amministrazioni comunali del territorio lecchese, ma è altrettanto vero che, ad eccezione di uno solo, nessuno dei candidati sindaci ha chiesto, ad oggi, all’associazione che dirigo un incontro per conoscere da un lato, le esigenze contingenti delle imprese sull’attuale stato di emergenza e, dall’altro, per confrontarsi sui necessari interventi strategici a lungo termine per consolidare, ad esempio, una crescita del territorio in chiave turistica, e come naturale conseguenza, un rafforzamento dell’offerta commerciale di Lecco e del suo territorio”.
“Quello che non vorremmo – ha proseguito Riva – è che le nostre proposte fossero state ‘velinate’ dal sindaco al candidato della sua coalizione. Conoscendo Virginio e la sua onestà, la risposta che mi sono subito dato è stata negativa ma vorrei ci rispondesse pubblicamente“. Per questo il direttore di Confcommercio ha indirizzato una lettera pubblica al primo cittadino di Lecco (vedi qui)
“Se fosse vero, ciò pregiudicherebbe e inibirebbe una delle funzioni principali delle associazioni di categoria: quella di confrontarsi quotidianamente con gli enti pubblici locali per sollecitare, proporre, trovare soluzioni che possono agevolare le attività delle imprese che operano sul territorio. Con quale tranquillità, trasparenza, partecipazione, spirito costruttivo Confcommercio Lecco potrà confrontarsi con il Comune di Lecco, in questi ultimi mesi che ci separano dalle elezioni comunali, senza aver il timore che ogni sollecitazione, ogni suggerimento possa essere strumentalizzato ed usato a favore di uno e dell’altro candidato?”