Poco turismo sul lago per Capodanno, anche ristoranti e locali in difficoltà
I rifugi in montagna fanno il pienone. Partenze e viaggi limitati dalle restrizioni
LECCO – Non sarà un Capodanno da ricordare, almeno nelle previsioni, per chi lavora nel settore del turismo e della ristorazione: pochi gli arrivi sul lago e le nuove restrizioni, insieme alla preoccupazione per la crescita dei contagi, frena le prenotazioni nei locali e costringe ad annullare gli eventi di piazza.
“Nonostante si sia riusciti a rimanere aperti da maggio il settore rimane in grande difficoltà e le ultime settimane non hanno dato segnali incoraggianti – dice Marco Caterisano, presidente della Federazione dei Pubblici Esercizi lecchesi – Il tanto atteso mese di dicembre significativo a livello di fatturato è stato sicuramente sotto le aspettative di molti, abbiamo assistito a un calo di presenze e un aumento delle disdette mano mano che i contagi salivano e l’ultima settimana del mese con l’importante weekend di fine anno sembra ormai compromessa aumentando ulteriormente i cali di fatturato”.
“Il nuovo decreto legge oltre alla chiusura delle sale da ballo, che sono allo stremo, aggiunge comprensibilmente il divieto di balli o assembramenti all’interno dei locali della ristorazione e il rischio di vedere molte saracinesche abbassate o locali vuoti è alto. Quest’anno nel Comune di Lecco non è stata prevista l’autorizzazione per la musica in deroga alle ore 2 della notte invece delle 24 per la serata dell’ultimo dell’anno – dice Caterisano – Per le attività della ristorazione e del turismo sarà sicuramente un finale di anno disastroso e non oso immaginare gennaio e febbraio, mesi già notoriamente calmi. Servono misure concrete, immediate e a medio lungo termine di sostegno e sgravio per le attività del turismo della ristorazione e dell’intrattenimento che ormai si avviano, fortemente indebitate, ad affrontare il terzo anno di pandemia con perdite di fatturato oltre il 30%”.
Dal lago alla montagna
“E’ un Capodanno in chiaro scuro per le strutture alberghiere – spiega Severino Beri presidente di Federalberghi Lecco – sul lago c’è sicuramente meno movimento che in passato, qualche italiano e pochi stranieri. Si avverte la preoccupazione per i contagi in aumento, per le nuove limitazioni e qualcuno sta cancellando la prenotazione”.
Anche gli stessi albergatori, al contrario della stagione estiva, sembra non abbiano puntato molto su questo appuntamento: “Personalmente abbiamo deciso di chiudere entrambe le nostre strutture a Varenna, il Royal Victoria e Villa Cipressi, in questo periodo – spiega Beri – approfittando del momento di incertezza per fare dei lavori ma sul lago molti, oltre a noi, quest’anno hanno deciso di tenere chiuso, anche chi magari in passato restava aperto durante l’inverno”.
Si respira un’altra aria in montagna, dove il Capodanno in rifugio è ancora una forte tradizione per i lecchesi e per chi arriva da fuori provincia.
“Il Capodanno in rifugio è sempre gettonatissimo, siamo pieni anche perché i posti non sono cosi tanti – sottolinea Anna Bortoletto, presidente dei rifugisti di Confcommercio – va detto però che non è un periodo favorevole per i rifugi, non si è lavorato molto in questi ultimi mesi e arriviamo da un’estate sottotono rispetto a quella vissuta nel 2020, che ha aveva registrato un picco rispetto ad altri anni. Cosa è cambiato? C’è soprattutto paura di contrarre il virus, sia per timore di contagiare poi i propri familiari che di dover stare in quarantena e quindi rimandare i propri impegni di lavoro o personali”.
Per questo, anche tra i rifugisti c’è chi ne ha approfittato di questi mesi per chiudere ed effettuare dei lavori: “C’è stato un bando di Regione Lombardia molto partecipato per interventi di sistemazione degli impianti fognari e idrici – spiega Bortoletto – e praticamente tutti sono stati finanziati, con uno sforzo importante dell’ente”.
In agenzia viaggio
La montagna, soprattutto per le località dello sci, vince anche tra quanti hanno deciso di spostarsi dalla provincia di Lecco: “Nelle mete principali il riempimento è praticamente al 90% – conferma Bruno Gaddi, presidente delle Agenzie Viaggio per Confcommercio Lecco – c’è invece chi ha ripiegato su mete italiane come la Sicilia, per chi non se la sentiva di andare all’estero”.
“Le restrizioni alle destinazioni, scattate il 14 dicembre per motivi legati al Covid – spiega Gaddi – hanno purtroppo bloccato quella ripresa ai viaggi che si stava registrando da ottobre fino a metà novembre. Mete come la Giordania avevano fatto il tutto esaurito, poi è scattato lo stop. Stanno funzionano invece alcuni corridoi come per l’Expo di Dubai”.
Tra le mete di viaggio dei lecchesi per questo Capodanno ci sono anche “le Maldive – aggiunge Gaddi – il Sudamerica, Arabia Saudita e Islanda, la Norvegia per il periodo natalizio, poco invece per quanto riguarda l’Africa”.