In Lombardia più di 31 mila denuncia di infortunio Covid, nel lecchese 834
Sono 144 i morti sul lavoro per il virus, tre in provincia di Lecco. Più colpito il settore della sanità.
LECCO – Nell’ultimo aggiornamento reso noto dall’Inail sugli infortuni per Covid aumenta il numero di denunce in Lombardia, con 9,5 mila casi in più segnalati a novembre rispetto alla rilevazione di ottobre.
Il numero complessivo di denunce per infortunio legate alla pandemia, sull’intero territorio regionale, è di 31,8 mila e corrispondono al 30,5% dei casi segnalati in tutta Italia. Sono 144 gli infortuni mortali per Covid, 7 solo nell’ultimo mese.
Il rilevante aumento ha riguardato tutte le province pur spiccando per intensità del fenomeno, sia in termini assoluti che relativi, quelle di Milano, Varese, Monza-Brianza e Como.
Nel lecchese le denunce ammontano a 834, di cui tre con esito mortale. Le fasce d’età maggiormente interessate sono quelle dai 35 ai 49 anni (330 denunce) e dai 50 ai 64 anni (340).
Infortuni Covid e professioni
In Lombardia, tra i tecnici della salute che hanno fatto denuncia di infortuni Covid il 78% sono infermieri, il 5,8% fisioterapisti e il 2,6% tecnici sanitari di radiologia.
Tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali il 98,6% sono operatori socio sanitari; mentre nei servizi personali ed assimilati l’89,9% sono operatori socio assistenziali. Tra i medici, la metà è rappresentata da generici, internisti, cardiologi, anestesisti-rianimatori, chirurghi e radiologi;
Tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari il 54,7% sono ausiliari ospedalieri, il 33,7% ausiliari sanitari-portantini e il 6,5% inservienti in case di riposo.
Tra gli impiegati, circa l’80% amministrativi e il 15% addetti alle segreterie; tra il personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli, 1/4 sono addetti alle pulizie in ospedali e ambulatori.
Nei settori economici
Il 76,2% delle denunce codificate per attività economica (Ateco) riguarda i settori della “Sanità e assistenza sociale” (74,6%, ospedali, case di cura e di riposo, ecc.) e degli organi preposti alla sanità, come le ATS, dell’Amministrazione pubblica (1,6%).
Il settore “Attività manifatturiere” registra il 7,2% delle denunce codificate.
Gli infortuni mortali
I decessi riguardano per 1/4 il personale sanitario e assistenziale (infermieri, medici, operatori socio sanitari, operatori socio assistenziali); tra i più coinvolti anche impiegati, conducenti professionali e addetti alle vendite.
I settori di attività economica codificati (Ateco) più colpiti da infortuni sono quindi “Sanità e assistenza sociale” (24,5%), “Attività manifatturiere” (20,6%), “Trasporto e magazzinaggio” e “Commercio” (11% circa ciascuno).