Lariofiere, Dadati: “Si chiude un anno complesso per il settore fieristico”

Tempo di lettura: 5 minuti

Il bilancio del presidente di Lariofiere: “Settore in perdita e pochi ristori dal Governo ma guardiamo al futuro”

Da Lariofiere Digital ai modelli per le fiere ibride, in questi mesi si è lavorato per fare fronte all’emergenza

LECCO – “Il 2020? L’anno peggiore per il settore fieristico”. Non usa mezzi termini il presidente di Lariofiere Fabio Dadati che a pochi giorni dalla fine dell’anno fa un bilancio sull’attività, inevitabilmente compromessa, del polo fieristico erbese. Nel 2020 in presenza Lariofiere ha ospitato Agrinatura ed Exotica: “Sicuramente una nota positiva, riuscire a svolgere almeno questi due appuntamenti in presenza – ha commentato Dadati – ma a causa dell’emergenza sanitaria abbiamo registrato una significativa riduzione presenze e dei ricavi, quasi la metà in meno rispetto agli scorsi anni”.

L’inaugurazione di Agrinatura lo scorso ottobre

Dal punto di vista finanziario il presidente non nega che la situazione sia complessa e difficile: “Tra poco avremo il bilancio consuntivo, le perdite sono importanti – spiega – ma stiamo guardando al futuro per il quale sono in corso diversi investimenti. C’è da rilevare che nonostante le difficoltà il settore fieristico sia stato uno dei meno considerati da parte del Governo che ha previsto ristori limitati rispetto alle mancanze”.

Slittano RistorExpo e Fornitore Offresi

L’emergenza Covid, presumibilmente, non allenterà la presa nemmeno durante l’inizio del 2021 e Lariofiere ha già preso alcune decisioni riguardo due importanti appuntamenti, RistorExpo e Fornitore Offresi: “Le date slitteranno – ha fatto sapere Dadati – ma è confermato che si svolgeranno entro il 2021. Questo accorgimento ci consentirebbe di proporre quanto meno delle fiere ibride, in parte in presenza e in parte in modalità digitale”.

Lariofiere Digital

Una modalità, quella della fiera online, già testata in questi mesi di emergenza: completamente digitale è stata ad esempio la 48esima edizione della Fiera dell’Artigianato (31 ottobre – 8 novembre 2020) che ha ‘consacrato’ Lariofiere Digital, la risposta del polo fieristico alle difficoltà del settore: “Lariofiere Digital è la soluzione ad un problema che interessa tutto il sistema economico del territorio – ha detto Dadati – attraverso una ‘business unit’ selezionata con attenzione siamo in grado di offrire un servizio di alta qualità: abbiamo investito su impianti tecnologici di ultima generazione, una potente fibra per la stabilità delle connessioni, il tutto accompagnato dalla competenza organizzativa di Lariofiere. Convegni, webinar, assemblee riunioni realizzabili a costi competitivi e accessibili anche alle realtà più piccole presso il nostro quartiere anche quando non ci sono fiere o manifestazioni”.

Il presidente Fabio Dadati

Il futuro: le fiere ibride

Da questo importante lavoro, Lariofiere ha impostato i modelli per attuare le cosiddette ‘fiere ibride’: “Anche quando sarà possibile tornare in piena presenza le fiere dovranno avere una componente virtuale – ha spiegato Dadati – ci siamo dunque attrezzati per gestire e organizzare la parte relativa ai convegni in termini digitali”. Nel polo fieristico è stato attrezzato e aperto uno studio di registrazione dotato di tutti i servizi per la ripresa e la trasmissione in diretta di eventi, convegni e incontri: “Questo consentirà di organizzare in maniera professionale webinar, videoconferenze, webmeeting, aule virtuali e molto altro” ha detto Dadati.

Tra gli altri investimenti ricordati dal presidente c’è quello relativo alla gestione diretta della ristorazione durante gli eventi fieristici: “Purtroppo abbiamo potuto testarlo solamente in occasione di Agrinatura ma devo dire che ha funzionato e siamo molto soddisfatti” ha fatto sapere Dadati. Il servizio, in collaborazione con l’Istituto Cfpa di Casargo con il quale è stato sottoscritto un accordo lo scorso autunno, e la partnership tecnologica di Ipratico, azienda lecchese leader nei sistemi di gestione di bar e ristoranti, consente ad espositori e visitatori di usufruire dei servizi di ristorazione e bar direttamente al proprio stand (o al tavolo), ordinando comodamente tramite smartphone evitando così assembramenti. “Siamo molto contenti della collaborazione con la scuola di Casargo – ha commentato Dadati – abbiamo dato la possibilità ai ragazzi di fare esperienza sul posto insieme ai loro docenti, offrendo dunque un percorso di formazione”.

Lariofiere verso la riqualifica: il progetto

Lariofiere guarda anche ad un ‘restyling’ del quartiere del polo fieristico: “Il rilancio del settore, per Lariofiere, passa anche attraverso una riqualifica dell’area – ha spiegato Dadati – il nostro centro espositivo è l’unico, tra le province di Lecco, Como e Sondrio, ad offrire un’area congressi di oltre 400 posti. Fa eccezione solo Villa Erba a Cernobbio ma sicuramente parliamo di un target diverso. Abbiamo in programma di realizzare nel padiglione C un’area congressuale con 1400 posti a sedere complessivi, suddivisibile in tre aree che potranno però lavorare anche contemporaneamente. In questo modo il padiglione diventerà effettivamente un’area polivalente”. L’intervento rientrerebbe in un più ampio progetto di riqualifica della struttura che prevede, tra le altre cose, la riqualificazione degli ingressi e degli impianti di riscaldamento e raffreddamento.

“Dal lato opposto del centro espositivo, attraversando la strada – continua Dadati – mi piacerebbe quindi creare un’area di smart working e co-working da mettere a disposizione ai dipendenti di aziende pubbliche e private dell’area milanese e anche dei privati dell’area Como-Lecco. La filosofia che guida il progetto è quella della ‘Silicon Valley’: un posto verde, aperto, dove sia bello lavorare, fornito di tutti i servizi tecnologici ma anche per momenti di svago e benessere e magari un asilo nido, per aiutare le famiglie”. L’ambizioso progetto, come spiegato, è stato presentato ai due Tavoli per la Competitività di Como e di Lecco della Camera di Commercio: “Abbiamo avuto un parere positivo da parte delle assemblee, ora si tratta di definire con la Camera di Commercio, la Provincia di Lecco ed il Comune di Erba, soci della Fondazione Lariofiere, lo strumento giusto per recuperare le risorse, magari tramite i bandi di rilancio post-Covid di Regione Lombardia”. L’investimento è di alcuni milioni di euro.

Promozione del turismo

Prosegue anche l’impegno per la valorizzazione del turismo sul Lago di Como: “Abbiamo presentato a Giuseppe Rasella, delegato al Turismo della Camera di Commercio di Como Lecco ed ai membri della Cabina di Regia del Lago di Como la proposta di rivisitazione del sito lakecomo.eu, realizzato da Lariofiere. Questo consentirà una promozione digitale del nostro territorio dal punto di vista turistico sempre più mirata, di semplice fruizione e funzionale”. Ricordati anche i progetti Make Como (per il quale sono stati stanziati 4 milioni di euro attraverso i bandi emblematici della Fondazione Cariplo) e Make Lecco: “Su Como siamo a buon punto – ha fatto sapere Dadati – ricordo che Lariofiere è stato scelto ente capofila del progetto. Su Lecco stiamo integrando il progetto con l’aiuto di Confcommercio, le amministrazioni comunali e Confcooperative”.