La Fim Cisl Lombardia chiede che non si perda tempo sulle misure economiche per aziende e famiglie
Cinquecentomila lavoratori attendono che venga promulgato il decreto”
MILANO / LECCO – “La situazione nelle aziende metalmeccaniche è drammatica: 500mila lavoratori aspettano la promulgazione del decreto CuraItalia. Invece di litigare e perdere tempo nella ricerca di nomignoli romantici buoni solo per i social network, il Governo dia risposte sulla cassa integrazione e sui congedi parentali per assistere i figli a casa da scuola da troppo tempo, come richiesto da Cgil Cisl e Uil”. Così il segretario generale della Fim Cisl Lombardia, Andrea Donegà.
“In Lombardia la soluzione migliore resta la chiusura delle imprese – spiega – Siamo impegnati a far rispettare le norme sulla salute e sicurezza e stiamo gestendo accordi per sospendere le produzioni. Dove non si riesce, stiamo riducendo al massimo possibile le attività”.
I lavoratori hanno paura, avverte la Fim Cisl Lombardia. “Sono in aumento i casi di lavoratori metalmeccanici positivi al virus e l’assenteismo è alle stelle – afferma Donegà -. Le fermate dei fornitori bloccheranno anche le imprese che, pur garantendo il rispetto della salute dei lavoratori, hanno ridotto le produzioni. Le prospettive di una fermata generalizzata, anche se non decise dal Governo, sono più che possibili”.
La Fim Cisl Lombardia sottolinea che il sindacato “con la sua azione determinata, a tutela della salute delle persone, sta arrivando dove il Governo non ha voluto arrivare ovvero al fermo o al rallentamento significativo delle produzioni, come indicato dalla Cisl Lombardia e dagli altri sindacati confederali. Anche le imprese hanno capito la gravità del momento e hanno dimostrato grande senso di responsabilità”.