Carrier realizzerà un nuovo centro di ricerca a Villasanta, quello di Riello a Lecco sarà chiuso
Il personale dovrà essere trasferito. I sindacati: “A Lecco ci sarebbero tutte le condizioni per restare”
LECCO – Un nuovo centro di ricerca, un progetto industriale ambizioso su tecnologie innovative con investimenti significativi che il gruppo Carrier, di cui fa parte Riello, ha deciso di realizzare a Villasanta: la brutta notizia è che, con l’entrata in funzione di questo nuovo sito innovativo, verrà chiuso il centro di ricerca di Lecco.
E’ quanto hanno appreso i sindacati nella riunione che si è svolta questo lunedì con i referenti della multinazionale americana. Un incontro convocato per parlare di contrattazione e che ha invece riservato l’inattesa notizia che comporterà il trasferimento del personale, circa 140 lavoratori della sede di Lecco.
Il management durante la riunione ha rassicurato che non si perderà un posto di lavoro nel trasferimento, e dovrebbe essere operativo da dicembre 2023.
“E’ stucchevole aver appreso che Lecco non è ritenuta area appetibile per gli investimenti e la sinergia con i vari poli universitari e di ricerca non sono considerati sufficienti a paragone dell’area metropolitana di Milano – sottolinea Enrico Azzaro, segretario della Uilm del Lario – Come Sindacato chiederemo il coinvolgimento delle Istituzioni, perché a mio avviso è importante che facciano una profonda e rapida riflessione, questa situazione è un vero campanello d’allarme”.
“In estrema sintesi – conclude – il territorio lecchese se lasciato così è destinato ad esaurire la propria propulsione oggi basata prevalentemente sulle Trafilerie”.
Un pensiero ribadito anche da Giuseppe Cantatore della Fiom Cgil: “Negli anni l’azienda ha sempre dichiarato che Lecco era un polo d’eccellenza per lo sviluppo tecnologico, non si comprende questa necessita di spostare altrove il sito di ricerca quando qui esistono tutte le condizioni – ha rimarcato Cantatore – c’è la presenza importante del Politecnico e un sistema territoriale che orientato all’innovazione, quindi perché lasciare Lecco?”
Per il sindacalista Fiom il territorio “non deve perdere questa occasione, serve un confronto istituzionale affinché venga preservato questa realtà. Il trasferimento, inoltre, rischia di creare una dispersione di professionalità, che si guarderanno altrove, e creare forti disagi ai lavoratori, la gran parte donne che potrebbero avere dei problemi nel coniugare un impiego lontano da casa con le esigenze familiari. L’azienda ha rassicurato di voler mantenere il personale ma vorremmo avere maggiori garanzie”.