Il sindacato chiede più territorio e meno centralità
“Lecco torni a tutelare i suoi cittadini”
LECCO – “L’emergenza sanitaria coronavirus ha evidenziato tutti i limiti del sistema socio-sanitario e la carenza di un servizio di medicina territoriale inadeguato ai bisogni dei cittadini Lecchesi. Una inadeguatezza alla quale ha contribuito anche una dimensione territoriale dell’Ats Brianza troppo ampia, a seguito della riforma regionale avvenuta con la legge 23/2015 che ha accorpato le Province di Lecco e Monza in un’unica Ats, sia per estensione chilometrica, tipologia orografia e numero di cittadini/utenti”.
La Uil Fpl del Lario, per voce del Segretario della Sanità Massimo Coppia, ritiene che le Ats che includono aree vaste di competenza di più province denotino limiti nell’analisi, risposta e governo del bisogno socio-sanitario: “E’ opportuno che sia ricostituita un’Ats con ambito territoriale riferito alla sola ed esclusiva Provincia di Lecco, che si occupi della programmazione, vigilanza e controllo del servizio socio sanitario e garantisca risorse economiche, finanziare e umane adeguate alle reali necessità. La nostra idea di riorganizzazione e ridimensionamento degli ambiti territoriali delle Ats è oggi condivisa anche da esponenti politici di maggioranza e minoranza del consiglio regionale, è infatti di questi giorni il dibattito, sulla sponda comasca, sulla possibilità di uno scorporo della
Provincia di Como dall’Ats Insubria”.
“Certamente – continua Coppia – non pensiamo che il solo ridimensionamento degli ambiti territoriali delle Ats possano colmare i limiti del sistema socio sanitario lombardo, che è stato in questi anni impoverito di risorse economiche e professionalità: non è stato garantito il totale turn-over di Medici, Infermieri, Tecnici della prevenzione, laboratorio e di radiologia e Personale Amministrativo ecc., tutto ciò ha comportato lunghissimi tempi di attesa nei pronto soccorso e delle prestazioni sanitarie ambulatoriali”.
Il sindacato crede che sia urgentemente modificare profondamente la legge 23/2015, riconoscendo al territorio una forte valenza nella identificazione, analisi, programmazione dei bisogni ed erogazione dei servizi socio sanitari necessari e gli enti locali del territorio devono ricoprire un ruolo nevralgico a tutela della salute e benessere dei Cittadini e dei Lavoratori.
“In questi momenti ci vuole coraggio, bisogna ammettere i propri errori, non è possibile raccontare che a Lecco e in tutta la Regione Lombardia quello che è avvenuto, durante l’emergenza sanitaria Covid 19, era inevitabile, il rischio è non essere pronti a nuove complesse e difficili situazioni sanitarie – conclude Coppia -. Il dramma delle numerose vite umane perse poteva avere una dimensione ancora più catastrofica ed è grazie al senso di responsabilità etica e professionale da parte degli operatori sanitari se si è evitato ciò, che hanno lavorato sottorganico e spesso in assenza o inadeguati dispositivi di protezione individuale. Più territorio, meno centralità, Lecco torni a tutelare i suoi cittadini”.