Delusione dopo il decreto, mercoledì sciopero dei metalmeccanici
“Il Governo riveda l’elenco delle aziende essenziali, non si pieghi alla logica del profitto”
LECCO – “Il decreto appena varato dal Governo, assegna alle imprese una inaccettabile discrezionalità per continuare le loro attività con una semplice dichiarazione alle Prefetture. tutte scelte che piegano, ancora una volta, la vita e la salute delle persone alle logiche del profitto: noi non ci stiamo!”
Dopo le segreterie nazionali, ora è la categoria dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil a mobilitarsi contro le misure del Governo, ritenute non sufficienti. Per i sindacati troppe attività resteranno aperte mettendo a rischio la salute dei lavoratori. Per questo è stato proclamato uno sciopero di otto ore per i lavoratori del settore metalmeccanico che si svolgerà questo mercoledì, 25 marzo.
“Il decreto – spiegano ha definito i settori indispensabili che possono continuare le attività nei prossimi giorni. Riteniamo che l’elenco sia stato allargato eccessivamente, ricomprendendovi settori che di necessario e di essenziale hanno poco o nulla. Occorre intervenire in modo deciso, ‘senza se e senza ma’, per contrastare la drammatica condizione della crescita costante dei contagi, dei ricoveri, dei morti che stiamo subendo, con l’obiettivo di prevenire l’estensione dei contagi”.
Lo sciopero non riguarderà i lavoratori impegnati in produzioni strettamente collegate all’attività ospedaliera e sanitaria, alle produzioni di macchinari-attrezzature-manutenzionI per le strutture ospedaliere e alle disposizioni di legge.
“Chiediamo che il Governo riveda l’elenco delle aziende essenziali – spiegano i sindacati – che deve ricomprendere solo quelle attività strettamente necessarie e indispensabili per il funzionamento del Paese e non deve lasciare margini di interpretazione e discrezionalità: le aziende che svolgono attività non essenziali devono chiudere e i loro dipendenti devono poter stare a casa! difendiamo vita e salute di lavoratori e cittadini!
in emergenza servono scelte chiare e coraggiose per tutti: fermiamo le attività non essenziali!”