Maggi: “L’Europa e i politici hanno fatto male alle nostre imprese”

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LECCO – “Fino a quando l’Italia non avrà una politica seria a Bruxelles e continuerà ad avere europarlamentari che nel 50% dei casi a Bruxelles non vanno mai se non per ritirare il loro cedolino da 20 mila euro, non portiamo a casa nulla dall’Europa e il nostro Paese è destinato ad un rapido declino”.

Non risparmia le proprie critiche il presidente degli industriali lecchesi, Giovanni Maggi, intervenendo al convegno “Industria e ricerca: nuove prospettive europee” organizzato venerdì pomeriggio nella sede di Confindustria Lecco.

“L’Europa per gli italiani è stata finora solo un problema – ha proseguito Maggi – perché se l’Italia è il secondo Paese per manifatturiero e non viene minimamente tutelato, vuol dire che a livello centrale non c’è interesse nel darci una mano”.

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Il presidente di Confindustria Lecco ha denunciato in particolare la “mancanza di reciprocità” presente oggi sul mercato internazionale: “In Europa si è garantito il libero accesso a competitor di tutto il mondo, senza nessun dazio doganale o difficoltà oggettive in entrata, mentre le nostre imprese nei mercati come quello indiano o cinese sono soggette a dazi doganali, l’assenza di reciprocità è una condizione inaccettabile”.

Maggi non è l’unico a denunciare l’inefficienza della politica europea, anche il presidente della Camera di Commercio, Vico Valassi, non ha fatto sconti guardando sopratutto ai politici nostrani: “Dobbiamo sostenere chi ci vuole ascoltare ed aiutare a portare a casa le risorse che sono nostre – ha spiegato Valassi – non le chiediamo in regalo, sono le nostre risorse che vogliamo investire nello sviluppo del nostro territorio”.

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A precedere i loro interventi è stato quello del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle politiche europee, l’onorevole Sandro Gozi, che, mentre lasciava la sala conferenze, è stato incalzato dal presidente della Camera di Commercio. All’esponente del Governo, Valassi ha chiesto di impegnarsi in prima persona per l’area lecchese:

“Tra noi c’è gente con aspettative e speranze – ha sottolineato – Lei sa che siamo capaci di fare progetti credibili, noi vogliamo proporci per un tavolo di concertazione operativa e vogliamo che lei ci accompagni”. “La mia presenza qui è un segnale di piena disponibilità a cooperare” ha risposto il sottosegretario.

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