Casa dei ragazzi, lavoratori in presidio fuori dal Comune: “No a un contratto peggiorativo”

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Il presidio si è tenuto fuori dal Comune di Olgiate Molgora questa mattina, giovedì

A portare solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Casa dei Ragazzi anche i “colleghi” de La Nostra Famiglia di Bosisio

OLGIATE – Si sono trovati davanti al Municipio di Olgiate per sensibilizzare anche le istituzioni pubbliche (chiedendo e ottenendo poi un incontro con il sindaco Giovanni Battista Bernocco) e ribadire di non essere disposti ad accettare un contratto peggiorativo sia dal punto di vista economico che dei diritti riconosciuti.

Sfidando il maltempo, diversi dipendenti de La casa dei ragazzi hanno voluto prendere parte questa mattina, giovedì, al presidio promosso davanti al Comune insieme ai rappresentanti sindacali della Funzione pubblica Cgil e Cisl. Con tanto di striscioni hanno voluto sottolineare di non essere assolutamente disposti ad accettare dei contratti che vadano a ledere la dignità e i diritti dei lavoratori.

“Attualmente i dipendenti della Casa dei Ragazzi sono 59. Erano 65 fino a che non sono stati appaltati all’esterno i servizi della mensa e della lavanderia. Dal 2020 la direzione della Rsd ha deciso di attuare ai nuovi assunti il contratto Uneba rispetto a quello della funzione locale previsto in precedenza. Ora però, in maniera unilaterale, hanno deciso di applicare anche ad altri 32 dipendenti il nuovo contratto” hanno spiegato Mihaela Muresanu, rappresentante dei lavoratori, Richar Carbajal funzionario e Teresa Elmo, riepilogando la situazione.

E’ nata così una contrapposizione tra le parti, sfociata qualche mese fa in un incontro con il Prefetto Sergio Pomponio durante il quale le parti erano state invitate ad aprire un tavolo di trattative di secondo livello. “Avevamo chiesto di far passare solo formalmente i lavoratori al contratto Uneba mantenendo inalterati però i diritti per quanto riguarda ad esempio ferie, malattie, monte ore di lavoro. Con il cambiamento di contratto si passa ad esempio da 36 a 38 ore settimanali e da 32 a 26 giorni di ferie. La proprietà che pur aveva cercato di far passare il cambiamento di contratto come una questione meramente organizzativa e non economica non si è mostrata aperta al dialogo. Noi difenderemo fino alla fine il vecchio contratto ritenendo le nuove condizioni inaccettabili. Anzi, chiediamo che anche per i nuovi assunti si possa procedere con il contratto vecchio”.

Tra i dipendenti, che devono anche destreggiarsi tra la vecchia e la nuova sede della Rsd, da poco aperta, serpeggia parecchio malumore: “Alcuni lavoratori se ne sono già andati e anche quelli nuovi arrivano e vanno via il prima possibile. A rischio c’è la tenuta dei servizi erogati all’interno della residenza. Assistiamo ogni giorno a un fuggi fuggi di personale. Così non siamo neanche nelle condizioni di poter lavorare in sicurezza visto che sono andati via anche persone con molte annualità di servizio che rappresentavano dei punti di riferimento per tutti e in primis per i ragazzi ospiti”.

Proprio per questo motivo, dipendenti e lavoratori hanno voluto incontrare oggi il sindaco di Olgiate Giovanni Battista Bernocco sperando che il primo cittadino possa attivarsi nel consiglio di amministrazione della Casa dei Ragazzi per trovare una soluzioni che eviti di arrivare a una vertenza sindacale.

Teresa Elmo con Flavio Poncil e Marina Crippa

A portare la propria solidarietà ai lavoratori, anche i funzionari che stanno seguendo i lavoratori della Nostra Famiglia di Bosisio che hanno aperto una vertenza con la direzione che li ha portati a vincere i primi due gradi di giudizio: “Siamo ora in attesa della sentenza della Cassazione dopo aver vinto in primo grado a Lecco e in secondo grado a Milano” hanno spiegato Marina Crippa e Flavio Poncil ricordando come la vertenza nasca anche in questo caso da una contrapposizione sul tipo di contratto da applicare ai lavoratori. “Vorremo evitare di arrivare a questo punto con la Casa dei ragazzi e proprio per questo chiediamo a gran voce l’intervento delle istituzioni”.