I sindacati accusano l’azienda di aver cambiato sede dell’incontro senza avvisarli per tempo
Si sarebbe dovuto discutere della cassa integrazione dei trenta esuberi
MERATE – Avrebbe dovuto svolgersi oggi l’incontro tra sindacati e azienda alla Finder Pompe di Merate: già concordato tra le parti, l’appuntamento, durante il quale si sarebbe dovuto discutere di cassa integrazione e dei 30 esuberi annunciati, ma non si è svolto.
L’azienda avrebbe deciso di spostare la sede dell’incontro, precedentemente condiviso tra le parti, alla sede di Confindustria Lecco per ragioni organizzative e logistiche ritenute dai sindacati come “generiche e poco chiare”.
“La verità – spiegano le RSU e i sindacati – è che i lavoratori avevano deciso di proclamare 4 ore di sciopero con presidio esterno all’azienda a sostegno delle richieste sindacali. Riteniamo grave che l’azienda utilizzando un atteggiamento prevaricatore ed unilaterale, sostenuto da Confindustria abbia di fatto spostato a poche ore dell’incontro la sede a 25 chilometri di distanza rendendo impossibile la nostra partecipazione e quella dei lavoratori”.
“Inoltre – proseguono – si fa presente che negli ultimi 5 anni non ci sono mai stati problemi logistici e organizzativi in quanto tutti gli incontri precedenti, si sono svolti in sede aziendale Via Bergamo,65 a Merate”.
Giovedì è in programma l’incontro istituzionale in Regione, “ma visto quanto è successo oggi – proseguono i rappresentanti dei lavoratori – non si riscontra una volontà aziendale nell’individuare soluzioni condivise ai problemi aperti”.
Intanto, la mobilitazione dei lavoratori continuerà con altre iniziative che saranno programmate nell’assemblea sindacale di venerdì.
“Riteniamo inaccettabile – concludono – che di fronte a un futuro incerto per 95 persone e le loro famiglie l’azienda si muova in modo così irresponsabile”.