L’Asst ha intenzione di rimodulare il servizio delle ostetriche al Mandic del calo dei ricoveri
I sindacati si oppongono mandando una diffida all’azienda: “La reperibilità richiesta è illegittima”
MERATE – Una diffida alla direzione dell’azienda socio sanitaria lecchese a mettere in atto la revisione organizzativa dell’ostetricia di Merate. L’hanno presentata, nei giorni scorsi, le organizzazioni sindacali e la Rsu, mettendo in guardia la direzione dall’applicare quanto comunicato nell’informativa del 3 luglio. Un nuovo gesto che si inserisce nel crescente clima di contrapposizione tra personale e Asst Lecco, con i sindacati pronti allo sciopero.
Tre ostetriche a Lecco dal 22 luglio al 15 settembre
L’Asst ha infatti comunicato alle ostetriche in servizio all’ospedale Mandic di Merate di voler riorganizzare il servizio dal 22 luglio al 15 settembre 2019 al fine di ottimizzare l’uso delle risorse nel periodo estivo. “Tenuto conto che l’andamento della saturazione dei 18 posti letto della Uoc di Ostetricia del presidio di Merate è in temporaneo decremento così come il numero dei parti, si rende necessario rimodulare il numero delle ostetriche presenti nei turni diurni” si legge nel documento firmato dalla dottoressa Anna Cazzaniga. La direttrice del Dps cita i numeri: dal 68% registrato nel primo quadrimestre del 2018 si è passati al 60% nello stesso periodo del 2019.
Una nuova organizzazione del personale per il periodo estivo
Rispetto al modello attuale che prevede la presenza in turno di 3 ostetriche al mattino e tre al pomeriggio e due di notte, il nuovo modello prevede 2 ostetriche al mattino , al pomeriggio e di notte. Con l’attivazione di un servizio di pronta disponibilità integrativa, con la reperibilità dalle 16 alle 22 nei giorni feriali e dalle 7 alle 22 nei festivi per garantire l’assistenza in caso di più travagli. Una riorganizzazione che “consente di recuperare tre unità che verranno temporaneamente assegnate alla Uoc di Ostetricia del presidio di Lecco e all’area consultoriale per compensare la contingente situazione di assenze a varia titolo”.
Il no dei sindacati
Una decisione a cui i sindacati e le Rsu si stanno opponendo con la diffida a continuare. I rappresentanti dei lavoratori supportano infatti la loro richiesta con quanto previsto dall’articolo 8 comma 5 del contratto collettivo nazionale del lavoro che prevede che siano oggetto di contrattazione i criteri di ripartizione delle risorse disponibili. Non solo, ma citano anche l’articolo 28, comma 6 che “il servizio di pronta disponibilità va limitato, di norma, ai turni notturni ed ai giorni festivi, garantendo il riposo settimanale…..”. Per i sindacati Cgil Fp, Fpcisl Mbl, Uil Fpl, Nursing Up, Fsi, Usb e Nursind è illecito che “vengano utilizzati i fondi senza un preventivo confronto con la Rsu e le organizzazioni sindacali, sia l’utilizzo della Pronta disponibilità negli orari identificati da codesta direzione”.