OLGINATE – “Una serie di accadimenti ci costringe a questa decisione”. Le parole sono di Corrado Maggi, titolare dalla Maggi Catene, storica ditta di Olginate che sta affrontando un momento non facile della propria storia aziendale: giovedì, i rappresentanti della società, hanno depositato in tribunale la richiesta di ammissione al concordato preventivo.
La notizia è stata data dallo stesso Corrado Maggi ai suoi dipendenti, circa una settantina, nell’assemblea che si è svolta sempre giovedì in fabbrica.
“E’ una scelta – rassicura l’amministratore – che vuole dare continuità al lavoro dell’azienda e ad un marchio conosciuto e i cui prodotti sono richiesti dal mercato”.
L’azienda, fondata nel 1925 e diventata capofila del Maggi Group che fa capo all’omonima famiglia, è oggi presieduta Corrado e Chiara Maggi, che sono subentrati al padre Giuseppe alla guida dell’importante realtà industriale. Il fratello, Giovanni Maggi, è stato invece presidente di Confindustria Lecco, per poi assumere un incarico nella sede nazionale dell’associazione.
Un segnale delle difficoltà vissute dalla Maggi Catene si era palesato la scorsa estate, a luglio, quando erano state le maestranze, con uno sciopero e un presidio davanti ai cancelli degli impianti produttivi, a denunciare ritardi sui pagamenti degli stipendi e del fondo pensionistico integrativo. Ora la Maggi Catene avrà 20 giorni per presentare un piano di concordato. La procedura concorsuale consentirà di congelare la situazione debitoria ed attuare in seguito una ristrutturazione che possa trovare la soddisfazione dei creditori.
“Sappiamo di andare incontro ad una discontinuità forte che avrà delle conseguenze – spiega Corrado Maggi – ma ci appariva come l’unica soluzione possibile e migliore di altre strade”.