LECCO – “Non è stato facile ma ci sembra di aver fatto un buon lavoro e chi lo scorso anno ha dovuto fare i conti con aumenti importanti, quest’anno pagherà meno”.
E’ l’assessore comunale Elisa Corti ad annunciare la “quadra” trovata sulle tasse su casa e rifiuti che i lecchesi dovranno sborsare per il 2014. Tributi con nomi nuovi, altri rimasti tali e racchiusi nella IUC, l’imposta unica comunale che comprende la tassa sui rifiuti, la TARI (la “vecchia” TARES), e quelle sugli immobili divise in IMU e TASI.
“Sulla tassa rifiuti non ci saranno sorprese negative – annuncia l’assessore – per le categorie più colpite nel 2013 sono previsti ribassi importanti”. Ristoranti, pizzerie, mense, pescherie, ortofrutta e pescherie, che lo scorso anno hanno gridato allo “scandalo” per i rialzi subiti con la Tares, nel 2014 potranno godere di una riduzione del 5% dei coefficienti minimi mentre per attività come bar e pasticcerie i coefficienti verranno abbassati al minimo.
Come lo scorso anno, la tassa si divide in utenze domestiche e non domestiche, entrambe suddivise in una quota fissa con un coefficiente da moltiplicare per i metri quadrati “calpestabili” dell’immobile e una quota variabile che per le utenze domestiche dovrà essere moltiplicata per il numero di occupanti e per quelle non domestiche con la superficie del locale. (QUI LE TARIFFE 2014 A LECCO).
L’importo complessivo che la TARI andrà a coprire è pari a 7,2 milioni di euro. A differenza dello scorso anno, non è prevista la maggiorazione statale che nel 2013 aveva sottratto alle tasche dei lecchesi oltre un milione di euro. Anche quest’anno il Comune invierà ai cittadini il bollettino con l’importo da pagare. Le rate saranno tre: 31 luglio, 30 settembre, 30 novembre oppure in un’unica soluzione nel primo pagamento di luglio.
Novità maggiori per quanto riguarda i tributi sulla casa perché nel 2014 ce ne saranno due: l’IMU, ad esclusione delle prime case, e la TASI, che il Comune ha facoltà di applicare su tutti gli immobili. A Lecco, però, si è fatta una scelta chiara:
“Chi pagherà l’IMU non pagherà la TASI – spiega l’assessore Corti – abbiamo voluto evitare la doppia tassazione ma l’IMU è stata alzata di un punto percentuale (0,86%). Il gettito complessivo non è stato alzato, e rimane intorno ai 5 milioni di euro”.
Sull’IMU è stata anche decisa un’agevolazione sulle rendite fino a 500 euro sui comodati d’uso gratuiti degli immobili a parenti fino al primo grado che siano utilizzati da questi come abitazione principale (applicabile solo su un immobile). “Abbiamo calcolato che circa un migliaio di persone potranno godere di questa riduzione” sottolinea l’assessore.
Per quanto riguarda invece la TASI, dopo un confronto in commissione consigliare, l’amministrazione comunale ha optato per l’aliquota del 3,2 per mille ma con diverse detrazioni: quella di 50 euro per ogni figlio minore di 18 anni, di 100 euro per le abitazioni popolari (A4), di 80 euro per le abitazioni di tipo economico (A3) e di 60 euro per le abitazioni di tipo civile (A2). Esentate le abitazioni di tipo ultrapopolare (A5) e quelle di tipo rurale (A6). Come deciso dal Ministero, Imu e Tasi si pagheranno con un acconto il 16 giugno e seconda rata il 16 dicembre.
“L’addizionale comunale IRPEF non è stata aumentata e lo dico con una certa soddisfazione” commenta infine l’assessore Rota.
Il tutto verrà discusso e messo al voto nel prossimo consiglio comunale.

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