Secondo avviso emesso da Regione Lombardia destinati alle imprese della montagna
Nel lecchese sono interessate le attività nei comuni di Barzio, Casargo, Esino Lario, Margno, Moggio.
LECCO – Pronto il secondo avviso per il sostegno alle imprese situate nei comprensori sciistici penalizzate dalle misure di contenimento del Covid. Lo rende noto l’assessore alla Montagna, Enti locali e Piccoli Comuni di Regione Lombardia, Massimo Sertori, annunciando l’approvazione, in Giunta, delle misure attuative della legge nazionale con le ‘misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da Covid-19′.
“Con questa delibera – spiega l’assessore Sertori – assegniamo le risorse residue, pari a 9.652.765 euro, maturate in esito all’attuazione del primo avviso e le mettiamo a disposizione delle imprese, provate dalle chiusure dovute al contenimento del Covid, attraverso l’emanazione di questo secondo avviso”.
Definiti anche i criteri e le modalità del bando che sarà attivo dal 31 marzo esclusivamente online sulla piattaforma informatica Bandi On Line all’indirizzo www.bandi.regione.lombardia.it.
Nel lecchese sono interessate le imprese con sede a Barzio, Casargo, Esino Lario, Margno, Moggio.
La Regione ha disposto che le eventuali economie maturate a seguito della conclusione delle attività istruttorie del secondo avviso siano ripartite proporzionalmente tra le imprese ed eliminando, per le imprese aventi determinati codici ATECO, il requisito di ammissibilità relativo al vincolo di localizzazione della sede operativa o sue pertinenze funzionali entro il raggio di 500 metri (in linea d’aria) dalla partenza o dalla direttrice dell’impianto di risalita o dalla partenza della pista da sci da fondo.
Tra i soggetti beneficiari del secondo avviso vi sono imprese riconducibili alle attività esercitate in forma di impresa iscritte al registro delle imprese con codici ATECO come individuati nell’ Allegato B della DGR; tra le imprese ammissibili del contributo vi sono ad esempio alberghi e residenze turistico alberghiere, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, affittacamere per brevi soggiorni.
Ammesse inoltre case ed appartamenti per vacanze gestiti in forma imprenditoriale, residence (foresterie e locande), aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte. Sono comprese anche le agenzie di viaggio e i tour operator (inclusi i consorzi turistici).
Secondo i limiti previsti dalla delibera, usufruiscono di un contributo forfettario anche gli esercizi riconducibili ai codici Ateco della ristorazione con e senza somministrazione. Tra queste, gelaterie e pasticcerie, bar e altri esercizi simili senza cucina, nonché i noleggi di attrezzature sportive e ricreative.
Le imprese devono risultare attive al momento della presentazione dell’istanza ed avere sede operativa localizzata nei Comuni inseriti all’interno dei comprensori sciistici definiti con deliberazione della Giunta regionale n. 5346 del 11 ottobre 2021.
Il requisito formale di ammissibilità è il calo del fatturato pari almeno al 30% con riferimento al periodo compreso tra 1° novembre 2020 ed il 30 aprile 2021 rispetto al medesimo periodo della stagione sciistica 2018-2019, da autocertificare in sede di presentazione della domanda
Il valore del contributo, che può andare da fino 10.000 a fino 55.000 euro, è regolato in base alle differenti tipologie di strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, alle relative caratteristiche dimensionali (numero di posti letto) e ove possibile alla categoria (classificazione) includendo alberghi, attività di agenzie viaggi, villaggi, foresterie, residenze turistiche alberghiere, case per ferie, attività di tour operator e rifugi.