BERGAMO – Il Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bergamo ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di due persone, disposta dal G.I.P. del Tribunale di Bergamo al termine delle indagini legate al fallimento della Maxwork Spa, avvenuto nel giugno 2015.
Le indagini svolte dai finanzieri, sotto la direzione dei Sostituti Procuratori della Repubblica di Bergamo dr.ssa Maria Cristina Rota e dr. Fabio Pelosi, avrebbero consentito di di svelare un complesso meccanismo di sistematico depauperamento delle finanze della Maxwork Spa, che secondo gli inquirenti sarebbe stato messo in atto dai vertici societari e da personaggi ad essi legati. Le attività criminali di “svuotamento” delle risorse aziendali, caratterizzate da elevato tecnicismo, avrebbero creato un gravissimo danno all’Erario, nei confronti del quale la società fallita ha accumulato debiti per oltre 56 milioni di euro tra imposte e contributi previdenziali non versati.
Sarebbe stata inoltre accertata, tra le altre, una truffa aggravata ai danni dell’Inps per oltre 3,5 milioni di euro, realizzata producendo documentazione fittizia volta a comprovare dei versamenti in realtà mai effettuati. Il G.I.P. del Tribunale di Bergamo, dott. Ciro Iacomino, ha disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dei due principali indagati ed il sequestro preventivo, a carico di tutti gli otto soggetti coinvolti a vario titolo nella vicenda, del denaro e di tutti i beni di loro proprietà, fino alla concorrenza di oltre 8 milioni di euro.
I sostituti procuratori, nel disporre che fosse data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare ed al sequestro, hanno altresì ordinato 21 perquisizioni domiciliari da eseguirsi su tutto il territorio nazionale. L’operazione delle Fiamme Gialle bergamasche si inquadra nel complesso dei servizi eseguiti dal Corpo a tutela degli imprenditori onesti e contro ogni forma di concorrenza sleale.