La ragazza minacciava di buttarsi dal tetto dell’Esselunga di Camerlata
L’agente di 23 anni le è rimasta vicina abbracciandola e tranquillizzandola
COMO – Si trovava seduta gambe penzoloni a 20 metri d’altezza, urlando a gran voce “mi butto giù, mi ammazzo non ce la faccio più”, la ventiduenne residente a Como salvata nel pomeriggio del 28 luglio dalla Polizia di Stato. Il gesto estremo si sarebbe consumato in Piazzale Fiasc a Camerlata, dove la giovane, se non fosse prontamente intervenuta una delle pattuglie della sesta Sezione a seguito di una segnalazione del 112, si sarebbe buttata da uno dei muri perimetrali dell’Esselunga.
Tre agenti della polizia, seguendo il protocollo, si sono divisi i compiti senza esitare: mentre uno di loro da sotto il muro attirava l’attenzione della ragazza, gli altri due la raggiungevano sulla sommità del muro.
L’eroina della storia è una poliziotta di 23 anni ancora in prova alla Questura di Como. Dimostrando grande iniziativa e una spiccata umanità la giovane si è avvicinata alla ragazza cercando di instaurare un dialogo e di riportarla con la gambe verso la zona sicura. La ventiduenne ha inizialmente collaborato mettendosi al riparo ma, colta da un raptus, ha provato a lasciarsi cadere di schiena nel vuoto pochi istanti dopo. I due agenti hanno prontamente bloccato la giovane, ormai con il corpo penzoloni, portandola di peso sulla balconata.
Una volta assicuratasi che la ragazza fosse in salvo, l’agente di Polizia le è rimasta vicino abbracciandola e tranquillizzandola fino all’arrivo di un’unità medica del 118, che l’ha trasportata all’ospedale S. Anna di San Fermo della Battaglia per le cure del caso.