LECCO – Ogni strumento tecnologico alimentato ad energia è in possesso di un nucleo che consente di collegare tutte le componenti presenti nello stesso, che quindi ne garantisce il funzionamento. La scheda elettronica, in questo senso, rappresenta il vero e proprio cervello di ogni dispositivo che si avvale dell’utilizzo di energia elettrica, e per questo motivo risulta essere fondamentale per il funzionamento di questa categoria di prodotti. Esse tuttavia sono degli oggetti complessi, e per poterli comprendere al meglio è necessario approfondire le proprie conoscenze in merito.
La progettazione di schede elettroniche deve tenere a mente un gran numero di fattori, che spaziano dall’assemblaggio a quelli che poi saranno i prodotti di destinazione, ma soffermarsi sul primo aspetto è di vitale importanza per poter comprendere al meglio la struttura di una scheda elettronica e il suo funzionamento.
SMT e PTH: come funziona l’assemblaggio di una scheda elettronica
Prima di tutto è utile partire dalle due tipologie di assemblaggio delle varie componenti del prodotto. L’SMT (Surface Mount Technology) è un procedimento moderno e innovativo che consente alla scheda di essere montata automaticamente mediante l’utilizzo di specifici macchinari. Per quanto riguarda invece il PTH (Pin Through Hole), le componenti della scheda vengono montate manualmente, e ciò consente al prodotto di essere personalizzato con grande versatilità in base alle esigenze del cliente, oltre al fatto che spesso molte componenti possono non sposarsi bene tra loro, e ciò non consente di poterle montare attraverso l’SMT.
Da quali elementi è composta una scheda elettronica
Uno degli elementi più importanti, se non il più importante, è il transistor, elemento attivo che è in grado di generare corrente elettrica. Questo viene utilizzato principalmente per far circolare l’energia tra i suoi contatti, oppure limitarne il passaggio. Esso viene utilizzato in una moltitudine di dispositivi, tra cui anche i computer.
C’è poi l’induttore, componente avvolto da cavi di rame che ha il compito di generare un campo magnetico quando l’energia passa attraverso il cavo.
Di fondamentale importanza è il condensatore, la parte di scheda che serve ad accumulare e immagazzinare l’energia conservata in un campo magnetico, per poi rilasciarla gradualmente.
Il resistore è una delle componenti più importanti del congegno, e una delle più diffuse in assoluto. Attraverso la sua azione, esso limita il flusso di elettroni e consente alla tensione di calare, portando quindi il passaggio dell’energia e una situazione d’equilibrio.
Importante menzionare anche il diodo, ovvero il regolatore della direzione dell’energia. Questo interruttore di forma cilindrica, infatti, controlla la direzione del flusso di corrente, in quanto, una volta attraversato, questa può procedere soltanto in una direzione.
Un ruolo chiave lo ha anche il relè, componente elettromeccanico che presenta una bobina solitamente in filo di rame, e che consente di commutare più circuiti sia che essi siano organizzati in sequenza che in gruppo.
Infine risulta necessario parlare anche dell’oscillatore al quarzo, che serve a sincronizzare il funzionamento dei dispositivi di cui è fatto il sistema elettronico in cui è stato installato. Questo strumento è particolarmente utilizzato specialmente nell’ambito industriale, e risulta fondamentale anche nella progettazione di dispositivi digitali.