LECCO – “Il salto indietro di 10 anni”, così definito e temuto nelle scorse settimane dalle associazioni animaliste, a seguito della imminente approvazione del progetto di legge 228-bis (di semplificazione normativa, ma che avrebbe cancellato parti sostanziali del Testo Unico sulle leggi regionali in materia di Sanità, e specificamente gli articoli sulla tutela degli animali d’affezione) è stato evitato.
“Siamo soddisfatti del risultato ottenuto. Si sarebbe potuto fare molto di più, approvando anche numerosi altri emendamenti migliorativi (come l’esplicito divieto di detenere cani a catena, o la vendita ambulante, nei mercati, di animali d’affezione) ma in questa fase la priorità è stata evitare la cancellazione della legge regionale”. Dichiarano LAV, ENPA e La Collina dei Conigli (le tre associazioni componenti della Consulta Regionale Randagismo istituita presso la Direzione Generale Sanità), con il sostegno di oltre 80 altre associazioni operative in Lombardia.
“E’ doveroso ringraziare per il forte supporto alle associazioni la Vice Presidente del Consiglio Regionale, Sara Valmaggi e il Consigliere Marco Carra –PD-, la Consigliera Paola Macchi –M5S-, il Consigliere Fabio Altitonante –FI- e in particolare la Consigliera Lara Magoni – Gruppo Maroni Presidente- per avere anche orientato l’intera maggioranza verso l’accoglimento delle nostre istanze”.
Il testo della nuova legge vede quindi confermati i principi generali che già dal 2006 sono stati un riferimento anche per altre Regioni, come: l’obbligo di apertura al pubblico dei canili almeno per quattro giorni a settimana; il riconoscimento delle colonie feline e del loro habitat; l’obbligo dei proprietari degli animali ad assicurare loro condizioni di vita adeguate nel rispetto delle esigenze etologiche; la reintroduzione della clausola valutativa per una mirata rendicontazione sullo stato di applicazione della legge in termini di efficacia ed efficienza degli interventi svolti; il ripristino della definizione di animali d’affezione, erroneamente modificata nei lavori della Commissione Sanità.
“Auspichiamo che per la definizione dei contenuti del Regolamento, la Regione si avvalga da subito della collaborazione delle associazioni – oltre a quanto già previsto circa il formale coinvolgimento della Consulta – in modo da evitare di correre ai ripari come accaduto in questi giorni con il pdl228bis di modifica della legge che, proprio per questo mancato processo inclusivo, conteneva inspiegabili, illogiche e dannose modifiche” , concludono le associazioni.