Cadute e traumi: a Lecco, ortopedia pronta all’inverno

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Dott. Guerreschi

LECCO – In arrivo la brutta stagione e con il calo delle temperature e le prime gelate, che faranno capolino tra qualche settimana, il rischio scivolone è sempre in agguato.

Lo sanno bene nel reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Manzoni di Lecco che lo scorso inverno, come di consueto, hanno assistito ad un aumento di casi di traumi da caduta. Come spiegato dal primario del reparto, il dott. Francesco Guerreschi, gli anziani sono i soggetti che riportano le conseguenze più pesanti:

Basta una banale caduta, dovuta anche alla difficoltà dell’anziano nel mantenere equilibrio, e se l’osso è fragile porta alla frattura – sottolinea il dottore – La tendenza attuale, in questi casi, nel limite del possibile è quella di cercare di operare. In questo modo da prevenire tutti quei disturbi di allettamento come piaghe e infezioni che, oltre ad incrementare il disagio nel paziente, sono pericolose e nei casi gravi possono condurre anche al decesso”.

scivoloneL’età del paziente non risulterebbe un ostacolo all’intervento chirurgico: “Abbiamo operato anche persone di cent’anni – prosegue il primario – certo il rischio anestesiologico aumenta con l’avanzare dell’età ma solo il 2% dei pazienti non vengono operati perché in condizioni generali talmente scadenti da non poter procedere all’intervento”.

Se in inverno le condizioni meteo influiscono sul flusso di pazienti nel reparto, nel resto dell’anno c’è un andamento costante che ha portato nel 2012 a ricoverare circa 1500 pazienti, il 70% dei quali in seguito a traumi. “Ogni giorno – spiega il dott. Guerreschi – circa un’ottantina di persone passano dalla sala gessi dove avvengono le prime visite specialistiche di quanti accedono dal pronto soccorso, i controlli post operatori e i controlli a fratture trattate con gessi e bendaggi. In più, quotidianamente in ambulatorio avvengono le visite dei pazienti indirizzati qui dai medici di base quando rilevano un problema ortopedico”.

Un’attività frenetica che deve trovare tempo anche per gli interventi di ambito ortopedico e dedicati alle patologie degenerativa delle articolazioni, in particolare alle artrosi dell’anca e delle ginocchia che vengono trattate con le protesi.

“Nel nostro ospedale si è incrementato lo spazio operatorio per questo tipo di patologia – sottolinea  il primario – Ma dove c’è un pronto soccorso e improvvise urgenze, la programmazione delle di queste operazioni diventa complessa”.

Sono circa 150 ogni anno gli interventi di protesi (artroprotesi e endoprotesi) anche se, ancora una volta, la maggior parte delle operazioni sono in carico alla Traumatologia.

Parlando di Ortopedia a Lecco non si può non citare il fissatore esterno di Ilizarov, un apparecchio chirurgico di origine sovietica e che ha iniziato la sua diffusione nel mondo occidentale proprio da Lecco intorno al 1981. “Grazie a questo strumento siamo specializzati negli allungamenti e nelle correzioni delle deformità dell’osso, nel ricostruire perdite ossee di tipo traumatico che infettivo che neoplastico. L’attività di questo centro credo non abbia pari in Italia”.