Appuntamento mercoledì 18 maggio alle 21 a Lecco con esperienze e testimonianze sui primi di 20 anni di attività
Si parlerà del diritto alle cure palliative e verrà illustrata l’attività svolta dalla Fabio Sassi
AIRUNO – “Dare vita ai giorni, e non più giorni alla vita”, diceva Rita Levi Montalcini. Questo è il tema di una serata a più voci che si svolgerà mercoledì 18 maggio alle ore 21 al cinema teatro Nuovo Aquilone (via Parini, 16) a Lecco, che riporterà esperienze e testimonianze riguardanti i vent’anni di attività dell’Hospice Il Nespolo di Airuno, costruito e gestito dall’associazione Fabio Sassi.
Ed è proprio il sodalizio presieduto da Daniele Lorenzet che ha desiderato organizzare questo momento di riflessione e di informazione, in collaborazione con la parrocchia di San Nicolò, per valorizzare il percorso compiuto in questi anni sul fronte delle cure palliative e della vicinanza concreta alle persone che soffrono.
Nel corso della serata sarà sottolineata l’importanza che merita la legge 38/2010 sul diritto alle cure palliative da parte di tutti coloro che soffrono per mali non più guaribili, ma tuttavia sempre “curabili”.
Proprio a questo proposito interverrà la dottoressa Luisa Nervi, direttore sanitario dell’Hospice Il Nespolo, cui faranno seguito le testimonianze della dottoressa Giulia Corvaglia, capo infermiera dell’Hospice, a nome dell’équipe che opera con i malati terminali, di Daniele Lorenzet, già volontario in assistenza e presidente dell’associazione Fabio Sassi, e di Katia Banci, figlia di un paziente ricoverato in Hospice.
Don Tullio Proserpio, cappellano dell’Istituto dei Tumori di Milano, si soffermerà sull’etica di fine vita e sulla necessità di un accompagnamento spirituale del malato.
L’incontro, che sarà introdotto da monsignor Davide Milani, prevosto di Lecco, sarà guidato dalla giornalista Barbara Garavaglia, direttore responsabile del notiziario Fabio Sassi Informa, organo di stampa dell’associazione Fabio Sassi Onlus.
L’Associazione Fabio Sassi Onlus è stata fondata l’11 maggio 1989, voluta dal dottor Mauro Marinari e dai famigliari e amici di Fabio Sassi, giovane commercialista meratese che era stato assistito dall’équipe di cure palliative guidata appunto dal Dottor Marinari, per poter garantire ad altri malati terminali la cura e il sostegno che il giovane aveva ricevuto. Attualmente si avvale della collaborazione di 197 volontari. L’Hospice Il Nespolo, voluto dall’Associazione nella seconda metà degli anni ’90 per poter ricoverare le persone fragili e con aspettativa di vita infausta che non potessero essere curate a casa, ha ricevuto la prima paziente nell’ottobre del 2002. Da allora sono passati da Il Nespolo più di 5 mila pazienti.
Situato sotto la Chiesa parrocchiale in centro paese ad Airuno, Il Nespolo occupa l’antica canonica opportunamente ristrutturata, oltre ad altre costruzioni adiacenti per poter far fronte alle esigenze della struttura sanitaria. E’ dotato di 12 stanze singole con bagno indipendente. Due di esse sono anche dotate di un vano “cucina”. In tutte è presente una poltrona letto per chi volesse essere vicino al paziente durante la notte. In esso opera una équipe multi disciplinare costituita da medici, infermieri, oss, psicologa, assistente sociale, nonché da molti volontari che operano in accoglienza e in assistenza per supportare i pazienti ricoverati e i loro famigliari.
Durante il periodo del lockdown l’Hospice è sempre stato aperto anche ai famigliari e non ha registrato nemmeno un caso di covid-19.
La serata si inserisce nelle iniziative organizzate dalla Fabio Sassi in occasione dei venti anni di attività dell’Hospice Il Nespolo di Airuno, tra cui anche la mostra benefica in programma domenica 15 maggio a Imbersago (vedi articolo).
E’ recente la notizia che l’Associazione Fabio Sassi riceverà il prossimo 29 maggio la menzione speciale Rosa Camuna.
E proprio ieri, mercoledì, il consigliere regionale Mauro Piazza ha fatto visita all’Hospice, entrando, come lui stesso ha scritto sui social, “in punta di piedi, solo per dire la vicinanza di Regione Lombardia a chi fa tutto questo e che quest’anno si manifesta con il riconoscimento che verrà consegnata all’associazione in occasione della Festa della Lombardia domenica 29 maggio. Un piccolo segno davanti ad un’opera di carità così grande. Incontrando il presidente Daniele Lorenzet, presidente, Piera Fiecchi, responsabile Comunicazione e Immagine, Barbara Garavaglia, direttore editoriale notiziario “Informa”, Luisa Nervi, direttore sanitario, Paolo Marino, medico palliativista, Giacomo Molteni, direttore amministrativo.
“È un luogo dove accade ogni giorno un gesto d’amore, quello verso i malati nella fase terminale della vita e verso le loro famiglie. È un luogo bellissimo, pieno di luce, che accoglie al meglio un momento di dolore, con una caritas preziosa. Un luogo dove la prima cosa che viene in mente è dire “grazie” per il lavoro e l’amore del personale sanitario e dei tantissimi volontari che si impegnano da anni”.