LECCO – Fa troppo caldo, anche per i treni. E Trenord si è vista costretta a cancellare una ventina di corse in programma oggi, giovedì, giorno in cui l’ondata di caldo africano dovrebbe raggiungere il punto più alto. La comunicazione è arrivata direttamente dalla società che gestisce il trasporto ferroviario pubblico con una nota pubblicata sul sito. Nel testo si legge: “Circa 20 corse oggi – sulle 2300 giornaliere – non sono effettuate per assicurare manutenzione straordinaria delle carrozze con i sistemi di condizionamento più vetusti, che potrebbero non funzionare adeguatamente o andare in blocco a causa delle eccezionali temperature”.
Due tagli anche nel Lecchese
Tra le corse interessate al taglio per via del troppo caldo ci sono anche due della linea S 8, ovvero la Milano – Lecco. I treni cancellati sono il 10880 in partenza da Milano Porta Garibaldi alle 20.22 con arrivo a Lecco alle 21.23 e il 10887 che sarebbe partito da Lecco alle 21:37 per arrivare a Milano Porta Garibaldi alle 22.38. Un annuncio accolto con una certa ironia dai tanti pendolari che proprio ieri hanno sottoscritto un documento congiunto per lamentarsi dell’invivibile situazione vissuta ogni giorno sui treni a causa del caldo.
Un annuncio accolto con sarcasmo
“Cos’è, un pesce di aprile?” ha commentato qualcuno sulla pagina Facebook del comitato dei pendolari del Meratese, allibito da questa comunicazione a dir poco insolita. Quanto ai problemi evidenziati dal grande caldo, Francesco Ninno, portavoce del comitato dei pendolari del Meratese, ha aggiunto: “Anche quest’anno è arrivato il caldo e, con esso, i disagi dovuti alla mancanza di climatizzazione sulle carrozze dei nostri treni. La situazione è particolarmente grave sulla S8 dove le carrozze hanno un’età media di 40 anni. Malgrado il piano di emergenza messo in atto da Trenord, anche quest’anno non si è fatto per tempo un piano di manutenzione per evitare questi disagi. Così non si può andare avanti: ne va della salute delle persone.
Speriamo proprio che questo sia l’ultimo anno in queste condizioni: è ora di dire basta!”