La sentenza dichiara il ricorso dei condomini “inammissibile per carenza di interesse”
Doccia fredda per i residenti che si erano schierati contro il progetto del Comune, ancora in fase di fattibilità tecnica ed economica
LECCO – Il Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) della Lombardia ha giudicato inammissibile ‘per carenza di interesse’ il ricorso presentato da alcuni residenti del condominio Legnone in via Balicco contro il Comune di Lecco per la realizzazione dell’Hub dei bus nell’area verde di proprietà del condominio.
Un progetto ancora in fase preliminare che, come noto, non ha mancato di sollevare polemiche e perplessità da parte dei residenti di via Balicco che lo scorso luglio avevano presentato ricorso al Tar contro la decisione del Comune.
La sentenza è arrivata oggi: “L’approvazione del progetto preliminare – si legge nel documento del Tar – non assume autonoma lesività, trattandosi di atto di carattere endoprocedimentale”. In altre parole, la deliberazione della Giunta comunale del maggio 2023 di “prendere atto in linea tecnica” del progetto di fattibilità tecnico economica del terminal dei bus per il Tar non ha carattere immediatamente lesivo, “avendo ad oggetto un progetto preliminare (ora progetto di fattibilità tecnica ed economica) e limitandosi a rivolgere un indirizzo agli uffici interni dell’amministrazione: ad oggi – si legge sempre nella sentenza – risulta avere unicamente portato all’avvio al procedimento di approvazione del progetto per la dislocazione del terminal bus e di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e dichiarazione di pubblica utilità, tant’è che, nel corso dell’incontro tenutosi lo scorso 19 settembre presso la Regione Lombardia, sono valutate ipotesi alternative di localizzazione. Il ricorso deve essere, pertanto, dichiarato inammissibile per carenza di interesse”.
Una doccia fredda per i residenti del condominio di via Balicco, formato da oltre 200 unità abitative, che si erano subito opposti alla costruzione del nuovo capolinea dei pullman extraurbani che eroderebbe l’ampio giardino di loro proprietà. Fra le argomentazioni: la viabilità della zona, già particolarmente complessa per via dell’uscita della superstrada; la questione scarichi e i rumori del traffico che si genererebbe. I condomini in passato avevano avanzato delle alternative. Per l’ipotesi di Piazza Sassi, sarà Rete Ferrovie Italiane a dover dire l’ultima parola: in un confronto già avvenuto con il Comune la soluzione del terminal dei bus in quell’area era stata inizialmente scartata perché incrocerebbe il passaggio dei mezzi della società ferroviaria dalla cancellata presente a lato dell’attuale parcheggio.
“Con questa sentenza, il TAR Lombardia conferma la correttezza della procedura promossa. Nel merito del progetto, continueremo ad approfondire ogni soluzione tecnica possibile nell’esclusivo interesse della cittadinanza”, è il commento dell’Amministrazione comunale.