Il futuro ‘maxi’ depuratore nella cava Mossini o nella cava Bregaglio

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L’ipotesi di un depuratore intercomunale, tarato su 180 mila abitanti

I due ex siti estrattivi indicati dal Politecnico come possibile localizzazione dell’impianto

 

LECCO – E’ un progetto di cui si parla da tempo quello di un maxi depuratore che possa risolvere non solo i problemi del capoluogo ma che sia utile anche per i comuni vicini, così come non è la prima volta che si ipotizza la sua collocazione in una delle cave attorno alla città: si tratta di una possibilità che è stata recentemente indicata anche dallo studio realizzato dal Politecnico su commissione di Lario Reti Holding e comunicato nell’ultima riunione con i sindaci.

L’ateneo ha studiato la sua eventuale ubicazione nella cava Mossini di Galbiate e nella cava Bregaglio di Lecco, “con pro e contro per ciascuna di queste due ipotesi” ha spiegato il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, intervenendo martedì in consiglio comunale sull’argomento.

L’impianto in questione verrebbe tarato “per 180 mila abitanti – ha aggiunto Gattinoni – una cifra che comprende anche le utenze industriali e le acque piovane. Comprenderebbe la dorsale del lago fino ad una parte della Valsassina”.

Il progetto in questione è parte del piano industriale ventennale di Lario Reti Holding “che conta investimenti per 160 milioni di euro, il maxi depuratore potrebbe avere un costo tra i 45 e i 50 milioni” ha rimarcato il sindaco di Lecco.

E per quanto riguarda il depuratore cittadino? La questione è stata portata in aula dal consigliere di centrodestra Filippo Boscagli: “E’ ormai diventato un ‘non tema’ – ha commentato – In passato rappresentava un piccolo scandalo in quanto l’impianto non era adeguato alla nostra città e ci costava anche delle multe da 10 mila euro ogni mese”.

Un problema, ha spiegato il sindaco, oggi superato grazie ad alcuni interventi di riqualificazione dello stesso depuratore e di migliore suddivisione di acque scure e chiare in alcune aree della città dove si necessitava di miglioramenti. Boscagli ha auspicato sull’argomento una commissione consiliare ‘ad hoc’ per tenere alta l’attenzione; una richiesta accolta dall’assessore all’Ambiente Renata Zuffi.