Scolari (Teatro Invito): “Estate a teatro? Sì, con regole nuove”
La testimonianza di un attore professionista, Stefano Panzeri
LECCO – E’ uno dei tanti settori penalizzati dall’emergenza sanitaria causata dall’epidemia di Coronavirus: spettacoli sospesi, attori ‘fermi’ senza stipendio, il mondo del teatro vive, come altri, l’incertezza della ripresa. Ad oggi la riapertura dei teatri è prevista – questa la notizia ufficiosa – per il 1° giugno ma tra gli addetti ai lavori la preoccupazione non manca e le prospettive faticano ad essere rosee, anche se non mancano positività e voglia di ricominciare.
Elena Scolari, Teatro Invito: “Battuta d’arresto che avrà conseguenze a lungo termine, ma siamo positivi”
Chiuso dal 23 febbraio, lo Spazio Teatro Invito di Lecco prova a guardare ai prossimi mesi con positività: “Di certo la battuta d’arresto vissuta dal nostro settore avrà delle conseguenze a lungo termine, però la voglia di tornare operativi per il nostro pubblico c’è, eccome – ha detto Elena Scolari, responsabile organizzativa – la data del 1° giugno per la ripresa del teatro non è ancora ufficiale in realtà ma siamo comunque contenti di avere una prospettiva più immediata di quello che sembrava solo qualche settimana fa. Con l’inizio del mese di giugno in pratica dovrebbero riaprire gli uffici, necessari in vista della ripresa delle manifestazioni aperte al pubblico ipotizzata per il 15 giugno, secondo quanto abbiamo appreso, sebbene sia notizia ancora non ratificata”.
A teatro all’aperto, con nuove regole
Quest’estate, dunque, verosimilmente, si potrà tornare a teatro, negli spazi all’aperto, con precise regole da seguire: “Abbiamo già pensato di unire in un unico cartellone le due rassegne pilastro della nostra attività – ha spiegato Scolari – da una parte I Luoghi dell’Adda e dall’altra L’Ultima Luna d’Estate, la prima in programma solitamente a inizio estate e l’altra alla fine. Così facendo avremmo un unico cartellone per un totale di 20 giorni circa di programmazione che costituirebbe un rilancio consistente dell’attività teatrale nel nostro territorio”.
Per quanto riguarda gli spazi, saranno confermati, ma cambieranno le regole: “Dovremo modificare gli accessi alla platea, definire un numero massimo di spettatori che dovranno rimanere distanziati – ha detto Scolari – attualmente il numero di persone previste per gli spazi all’aperto parrebbe fissato a 1.000 ma ovviamente va commisurato alla capienza della location. Insomma, al pubblico sarà richiesta qualche attenzione in più e scrupolosità nel seguire le indicazioni che sarà nostra premura rendere pubbliche e chiare a tutti. Abbiamo iniziato a formulare alcune ipotesi ma stiamo aspettando la normativa per capire precisamente cosa si potrà fare e cosa no. Mi sento di dire che si tratterebbe di regole ragionevoli e con l’aiuto di tutti applicabili senza troppe difficoltà”.
L’incertezza per la stagione invernale
Se la bella stagione, oramai alle porte, faciliterebbe la ripresa del teatro, il dubbio permane sulla stagione invernale, quando gli spettacoli dovranno tenersi al chiuso: “Sarò sincera – ha detto Scolari – se per la stagione serale di prosa credo potremo provare superare le limitazioni i dubbi rimangono per le rassegne scolastiche e gli spettacoli per le famiglie la domenica. Stiamo valutando come comportarci”.
La campagna ‘Ridai luce al teatro’
Con l’emergenza sanitaria Teatro Invito ha lanciato al suo pubblico una campagna dal titolo ‘Ridai luce al teatro’: gli abbonamenti alla prossima stagione teatrale (completa e 4 spettacoli a scelta) sono messi in vendita ‘al buio’ a un prezzo speciale (clicca qui per informazioni). “Devo dire che abbiamo ricevuto molto sostegno da parte di chi ci segue, è sicuramente un grande stimolo per noi – ha fatto sapere Scolari – l’affetto non manca, in moltissimi ci dicono che non vedono l’ora di tornare a teatro. Speriamo di poterlo fare al più presto”.
Da Regione poche notizie, nemmeno buone
Scolari non ha nascosto una nota dolente: “Da parte di Regione Lombardia dobbiamo rilevare un certo vuoto, almeno dal punto di vista comunicativo. In quanto ente convenzionato Teatro Invito avrà il sostegno finanziario che avrebbe avuto in condizioni normali ma preoccupa molto che non ci sia nessun cenno sullo stanziamento di fondi straordinari per questa emergenza, indispensabili per sostenere un blocco dell’attività (e delle entrate) della durata di mesi per tutto il comparto dello spettacolo dal vivo”.
La parola agli attori: l’esperienza di Stefano Panzeri
A raccontarci i suoi sentimenti contrastanti è stato anche l’attore Stefano Panzeri, di Olgiate Molgora. Stefano, racconta, ha performato l’ultima volta il 22 febbraio scorso. Non solo spettacoli in Italia ma anche diverse tournée in giro per il mondo sono state cancellate: proprio in questo periodo l’attore, come raccontato, avrebbe dovuto essere in Australia. Oltre il dispiacere per non poter lavorare Stefano non ha nascosto la preoccupazione per le sorti del teatro come ‘contenitore’ culturale e sociale.
“Da attore professionista, non posso negare che questa situazione mi abbia tagliato le gambe. Attualmente ho cinque contratti aperti con altrettante compagnie, ma essendo tutto sospeso risulto in quella terra di mezzo scomoda per tanti di noi: da un lato non sei propriamente disoccupato dunque non hai diritto ad un sussidio di disoccupazione, allo stesso tempo però non risulti nemmeno impiegato, quindi non lavori e non guadagni. E’ triste, perché io sono attore professionista dal 1998, mi mantengo facendo questo lavoro e nella mia idea, che non ha mai preteso la fama o grandi titoli, pensavo di essere oramai a posto, di poter lavorare per mantenere dignitosamente la mia famiglia. Invece succede quello che è successo e tutto crolla, allo stesso tempo ti rendi conto che siamo lasciati per ultimi. Ma forse, questo, è anche per colpa dei teatranti, io credo”.
Quale futuro per il teatro dopo l’emergenza?
Sulla ripartenza Stefano non nasconde perplessità: “Il grosso problema è degli organizzatori, l’impresa teatro parte zoppa, mancano i finanziamenti in condizioni normali, figurarsi adesso che siamo in crisi economica globale. Evidentemente la soluzione di ridurre i posti nelle platee creerebbe un problema finanziario e non si può neanche permettere che il teatro diventi troppo dipendente dai finanziamenti. Il mio auspicio è che si possa riprendere con la stagione estiva, che offre sicuramente la possibilità di lavorare all’aperto. E’ però necessario riprendere quanto prima, e non lo dico solo come attore e dunque lavoratore ma proprio in senso più generale, per il teatro stesso: è un segno di civiltà importante che stiamo perdendo, e non va bene. Il teatro esiste ancora come strumento, anche sociale. Importante ora è ripartire, non perdere l’uso del teatro. L’appello che faccio dunque alle istituzioni è che si ricordino del contenitore teatro”.
Scolari: “Sono fiduciosa nel pubblico, siamo vettore di dialogo e riflessione”
“Il futuro del teatro? Viviamo un momento difficile ma sono certa che il pubblico tornerà – ha detto Elena Scolari (Teatro Invito) – credo che spazi come il nostro siano da sfruttare anche a livello sociale per sollevare il morale delle persone dopo quello che abbiamo dovuto affrontare. Il teatro è vettore di dialogo, confronto e riflessione, da domani ce ne sarà ancor più bisogno”, ha concluso.
Valmadrera: “Pronti a riprendere appena sarà possibile”
La difficile situazione si riflette ovviamente sulle attività dei Comuni. A Valmadrera, ad esempio, l’Assessorato alla Cultura aveva preparato per i mesi di aprile e maggio un programma particolarmente ricco, a cui si sarebbero poi aggiunte le iniziative realizzate dalle associazioni, come ad esempio l’ormai consolidata Rassegna dei Giovani musicisti.
“L’Amministrazione comunale, nella consapevolezza che si tratta di un settore fondamentale non solo per le persone direttamente coinvolte, ma per tutta la popolazione, desidera manifestare la sua intenzione di realizzare tutti gli spettacoli inizialmente previsti, non appena la situazione generale consentirà di farlo in piena sicurezza” fanno sapere dal Comune.
Per quanto riguarda la Stagione Teatrale al cineteatro Artesfera realizzata in collaborazione con la Parrocchia, gli spettacoli verranno quindi riproposti in data da destinarsi.
Verrà portato avanti anche il progetto “In direzione ostinata e contraria” che partendo dalla figura di Fabrizio De Andrè si propone di analizzare tematiche e personaggi “controcorrente” che hanno influenzato profondamente la nostra storia. In particolare sono previsti uno spettacolo teatrale dedicato alla figura della poetessa Alda Merini (“Senza filtro” di Eccentrici Dadarò) e un concerto tributo a Fabrizio De Andrè ad ingresso gratuito, realizzato da Area Faber sulla base dell’album “Fabrizio De André in concerto – Arrangiamenti PFM”.