Il provveditore: la 1° a S. Giovanni ma tempo pieno

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Il provveditore Luca Volonté
La scuola A. Diaz nel rione di San Giovanni ospiterà la terza 1°
La scuola A. Diaz nel rione di San Giovanni

LECCO – La decisione era già stata annunciata sabato, tra i genitori però non si erano spenta la speranza che, nell’incontro con il provveditore, potesse essere un ripensamento: invece, la strada è ormai tracciata e la prima classe a Malnago e Bonacina non si farà.

Sarà la scuola elementare “A. Diaz” del rione d San Giovanni ad accogliere i 24 alunni che si erano iscritti alla “F. Filzi” e alla “S. Pellico” .

Questo quanto ribadito nell’ultimo incontro tra genitori e istituzione scolastica che si è svolto lunedì pomeriggio nella sede del Provveditorato. Una riunione dai toni accesi, così come era stata quella tenuta nella scorsa settimana alla presenza dell’assessore Salvatore Rizzolino e del dirigente Angelo Falcone.

“La conclusione è quella già prospettata – spiega il provveditore Luca Volonté – non è stato un confronto semplice ma i genitori si sono dimostrati collaborativi, sono state esplorate tutte le situazioni possibili. Se fosse stata fatta una prima a Bonacina con quindici alunni, per la maggior parte degli studenti di Malnago – dieci in tutto, ben al di sotto del minimo consentito – si sarebbe dovuto trovare una collocazione altrove e non sarebbe stato semplice. Il Comune ha quindi verificato la disponibilità di spazi in un istituto terzo e li ha trovati nella scuola di San Giovanni. Una soluzione che risulta funzionale”.

Il provveditore Luca Volonté
Il provveditore Luca Volonté

Per venire incontro alle richieste giunte dai genitori, verrà garantito il tempo pieno (40 ore settimanali) così come sarebbe stato alla scuola di Bonacina, mentre quella di Malnago avrebbe consentito solo 27 ore settimanali.

La lotta dei genitori coincide con la battaglia per mantenere in vita la scuola, perché, a loro volta, i problemi emersi in modo evidente in questa tornata di iscrizioni hanno coinciso con l’annunciato riordino dei plessi scolastici che comporterà inevitabilmente alla chiusura di alcuni istituti.

Una decisione che competerà al Comune: “Si cercherà il confronto e la voce dell’ufficio scolastico territoriale verrà presa in considerazione – spiega il provveditore – Si è reso urgente un ripensamento complessivo del sistema scolastico lecchese. Se non si metterà mano ai plessi, si avrà una gestione delle iscrizioni a posteriori solo in negativo, con classi che non possono essere fatte e i genitori costretti al riposizionamento delle iscrizioni”.