LECCO – E’ stato installato oggi, martedì 8 aprile, all’Ospedale Manzoni di Lecco, il primo sistema al mondo di monitoraggio per neonati tramite una tutina sensorizzata. E’ questo l’ultimo atto del proficuo percorso di studio e ricerca che vede coinvolto il Politecnico di Milano, l’Azienda Ospedaliera di Lecco, la società Spin Off ComfTech insieme alle aziende Beta80 e AbAcus.
Questo importante traguardo è un esempio di perfetta sinergia tra la ricerca universitaria, un’esigenza concreta, in questo caso clinica, e la spinta imprenditoriale di realtà aziendali che nascono da idee innovative germogliate all’interno dei laboratori del Politecnico.
“Attorno a un’idea forte si è creato un team multidisciplinare di ricercatori, medici, designer e tecnici che hanno seguito tutto il processo, dalla ricerca in laboratorio, al brevetto, al successivo sviluppo imprenditoriale fino alla fase finale di test in attesa di certificazione medica”, spiegano dal Politecnico.
Lo studio clinico del progetto NBM – NewBorn Monitoring, che durerà circa 9 mesi tra reclutamento pazienti, acquisizione e analisi dati, reporting e stesura finale dei contributi scientifici, prevede il monitoraggio di 30 neonati nelle prime 2 ore di vita.
“Il quadro clinico del nascituro è estremamente complesso e necessita di assistenza continua – proseguono dal Politecnico – per questo motivo si è sviluppato un sistema indossabile di monitoraggio non invasivo che consenta un costante controllo senza ostacolare il contatto madre-neonato, in perfetta linea con le indicazioni dell’autorità sanitaria con i genitori. Il tema del monitoraggio clinico del neonato nell’immediato post-parto è una fase di fondamentale importanza per la sua salute e, sebbene previsto dalle procedure cliniche, oggi non viene effettuato, preferendo assicurare il contatto materno e limitando di conseguenza il controllo alla sola ricognizione visiva da parte del personale sanitario. La scelta obbligata tra l’una e l’altra opzione è dovuta all’attuale assenza di tecnologie biomediche che consentano il contatto fisico e la rilevazione dei parametri vitali nel medesimo momento”.
NBM, tramite un indumento che copre solo la parte superiore del corpo del neonato, come se fosse un minuscolo copri spalle, concilia il monitoraggio continuo con il bonding materno aumentando la sicurezza, il comfort e l’efficienza organizzativa.
Output del progetto è la realizzazione di una piattaforma per il monitoraggio dei neonati tramite Sistemi Biomedicali Indossabili che recepisca parametri biomedici e fisici per mezzo di un sensore tessile assolutamente confortevole e di facile manutenzione. I Sistemi Biomedicali Indossabili sono sistemi integrati su piattaforme indossabili, ovvero dispositivi elettronici che possono essere inseriti negli indumenti come parti degli stessi o come loro accessori. Essi rappresentano una soluzione ideale per il monitoraggio multi-parametrico e la misura non invasiva dei parametri bioelettrici, biochimici e fisici.
Le specifiche alle quali devono rispondere, sono: semplicità di utilizzo, basso peso, dimensioni ridotte, eliminazione o riduzione del numero di fili connessi al paziente.
I dati fisiologici raccolti dal sistema tessile sensorizzato vengono mandati via BlueTooth a un Access Point che si preoccupa di trasmetterli via WiFi alla centrale di monitoraggio che li registra, analizza in tempo reale e li salva per utilizzi clinici successivi.
Al Gruppo di lavoro e come partner hanno aderito: AO Provincia di Lecco – Dip. Materno-Infantile: Dr. Zanini Rinaldo, Dr. Roberto Bellù Politecnico di Milano – Dip. di Design: Ing. Giuseppe Andreoni, Ing. Paolo Perego ComfTech s.r.l. – società spin off del Politecnico di Milano per i sistemi sensorizzati e il dispositivo di monitoraggio Beta80 S.p.A. – per il sistema di raccolta dati e centrale di monitoraggio – AbAcus s.r.l. – per l’analisi dei dati.