Entro il giugno del 2021 gli interventi di abbassamento e messa in sicurezza della diga di Pagnona
Cassinelli: “Continueremo a vigilare su una vicenda oltremodo delicata”
LECCO – “Almeno quindici anni sono passati dalle prime richieste di interventi e questa amministrazione comunale non può che domandarsi se ci sarebbero state differenze il 12 giugno del 2019 se la diga fosse stata adeguata”. Il sindaco di Dervio, Stefano Cassinelli, torna a riaccendere l’attenzione sulla diga di Pagnona e sulla disastrosa alluvione che la scorsa estate ha colpito il comune lariano.
Lo fa con carte alla mano, ovvero la risposta dell’Ufficio Dighe del Ministero delle Infrastrutture alla lettera nella quale il sindaco di Dervio chiedeva l’abbattimento della diga stessa, ritenendola un rischio per i propri concittadini.
“Un pericolo che non esitiamo a definire imminente sulla comunità di Dervio” scriveva Cassinelli nella missiva, spedita lo scorso agosto agli enti competenti, puntando il dito su opere di messa in sicurezza che “negli anni non sono mai state effettuate. Alcuni lavori di messa in sicurezza sono stati avviati ma interrotti quasi subito nel 2017 in seguito ad una piena”.
Un giudizio “palesemente infondato e non corretto” secondo l’Ufficio Dighe che ha rassicurato sulla stabilità della struttura di Pagnona seppur considerando necessario “l’adeguamento di un’opera progettata e realizzata con metodi e materiali di un secolo fa, ovvero vetusta”.
Del resto, fa notare il sindaco, è lo stesso Ufficio Dighe (si legge nella documentazione) ad aver effettuato “numerosi solleciti nei confronti del concessionario/gestore Enel per un progetto di manutenzione straordinaria” fin dal 2011. Ancor prima (2005) risale il progetto per l’adeguamento idraulico e strutturale della diga che prevedeva l’abbassamento della diga per declassarla a ‘semplice’ opera di sbarramento.
“La suddetta proposta, tuttavia – scrive l’Ufficio Dighe nella figura dell’ing. Vittorio Maugliani – non ha mai avuto attuazione per volontà dello stesso gestore che dopo un lungo ripensamento alla fine ha optato per una scelta tecnica differente”.
Il progetto ora si farà: entro il 30 giugno del prossimo anno, la diga sarà parzialmente demolita, “con abbassamento della soglia di sfioro (di un metro) e delle quote massime dell’invaso”. Inoltre, da febbraio, sono in corso i lavori di ricostruzione della strada di accesso alla diga, che dovrebbero essere conclusi.
Emergenza e i tempi di comunicazione
Per Cassinelli, l’intervento alla diga, non è l’unica soluzione al problema: c’è la manutenzione dei boschi da effettuare (di competenza della Regione), perché il legname portato a valle dall’acqua ha intasato le arcate del ponte della ferrovia in centro paese scatenando l’alluvione, ma soprattutto il sindaco di Dervio chiede prontezza immediata da parte del gestore e dell’ente preposto al controllo della diga, non solo negli interventi di manutenzione, ma affinché, in caso di emergenza, si agisca tempestivamente per la sicurezza dei cittadini.
“Alle 9 di quel giorno – ricorda il sindaco – ho chiamato la Protezione civile provinciale per avvisare delle condizioni del fiume, alle 9.31 mandavo loro la prima foto dell’esondazione in via Penati. Nessuna comunicazione è arrivata né a Comune né alla Provincia sulla situazione della diga, dove alle 6, leggiamo nella documentazione, era iniziato l’evento di piena”.
In mattinata una parte della popolazione di Dervio è stata evacuata; diverse ore dopo, alle 17 circa (“a causa di difficoltà di accesso” e “con l’uso di imbragature e corde” per spostarsi lungo il sentiero) il personale dell’ufficio dighe ha raggiunto la diga di Pagnona.
“Passata l’emergenza, ci siamo subito attivati per cercare di comprendere cause e soluzioni – spiega Cassinelli – voglio ringraziare la Procura e la Prefettura per l’interesse dimostrato e per la vicinanza alla popolazione di Dervio, ringrazio anche la Regione che, malgrado posizioni diverse su alcuni aspetti, non ‘è una volta che noni mi abbiano dato risposta. Posso garantire che non abbasserò la guardia di fronte ad una soluzione che permane oltremodo delicata”.