Scuola: a Lecco oltre 1700 i primini iscritti alle superiori

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scuolaLECCO – Iniziato il conto alla rovescia per gli studenti lecchesi per i quali tra poco più di una settimana suonerà la prima campanella dell’anno scolastico: saranno 10.301 i ragazzi a fare ritorno tra i banchi lunedì 15 settembre.

1815 gli iscritti complessivi alle scuole primarie della città di Lecco, dato che comprende anche la scuola ospedaliera e la scuola speciale “La Nostra Famiglia” di Bosisio Parini; le scuole secondarie di I grado hanno registrato invece per l’anno scolastico 2014-2015 1402 iscritti, di cui 438 alle classi prime, rivelando una lieve diminuzione rispetto ai dati dell’anno precedente (2013-2014) dove gli iscritti alla classe prima erano stati 491.

Numeri importanti riguardano infine le scuole secondarie di II grado (superiori), il cui numero complessivo di iscritti, sempre circoscritto alla città di Lecco, supera i 7000: 7084 per la precisione, di cui 1714 i primini, contro i 1696 dello scorso anno.

Intanto, dopo settimane di confronti e idee, dal Governo arrivano in via ufficiale le linee guida per la “Buona Scuola”, rese disponibili online già a partire dalla mattinata di oggi sul sito passodopopasso.italia.it.

Tra i punti chiave, come già era stato annunciato nelle scorse settimane, la revisione dello statuto dei “precari storici”, i supplenti, per cui si parla di assunzione come organici funzionali di rete, che dovrebbero garantire più continuità e autonomia alla scuola (il buon proposito di Renzi è quello di assumere 150mila precari con contratto triennale entro settembre 2015, con la possibilità di conferimento di incarico definitivo). Per quanto riguarda gli insegnanti, novità sul fronte della formazione, che andrebbe resa più “pratica”, così come il percorso di accesso alla carriera. E il criterio del merito che andrebbe a sostituire quello dell’anzianità per quanto riguarda gli scatti stipendiali: di questo come dei contratti il governo però dovrà parlare prima coi sindacati i quali nella cosiddetta “Buona scuola” credono fermamente.

“Penso che il governo Renzi avrebbe dovuto convocare prima i sindacati, è da anni che chiediamo un intervento decisivo in questo senso” ha dichiarato Mario Rampello di Cisl Scuola. “Quello della scuola è un settore dove ultimamente l’offerta fatta a chi vi lavora contemplava solo tagli: le premesse ora sembrano buone e noi sindacati siamo aperti ad un confronto col governo ma resto dell’idea che parlare senza mettere un euro lascia il tempo che trova. La scuola ha bisogno di investimenti, penso alla questione degli insegnanti di sostegno, e fin’ora non si è ancora parlato di cifre: non siamo più in campagna elettorale, non occorrono tante parole, occorrono i fatti e la buona volontà” ha concluso Rampello.