Scuola e orari, il Ministero precisa: “Nessun automatismo per l’ingresso alle 9”

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La nota del Ministero fa chiarezza sull’interpretazione del Dpcm che prevedeva l’ingresso alle 9 per le superiori

“Nuovi interventi sull’organizzazione scolastica avverranno solo in caso di situazioni critiche o di particolare rischio comunicate dalle autorità sanitarie o dagli enti locali”

LECCO – “Nessun automatismo: nuovi interventi sull’organizzazione scolastica avverranno solo in caso di situazioni critiche o di particolare rischio comunicate dalle autorità sanitarie o dagli Enti locali e attraverso la regia dei Tavoli regionali e locali con gli Uffici scolastici”.

A chiarire la questione relativa all’orario di ingresso alle scuole superiori, dopo la previsione del posticipo alle 9 contenuto nel Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri firmato domenica sera dal premier Giuseppe Conte, è il ministero dell’istruzione con una nota inviata ai dirigenti scolastici. Una comunicazione, firmata dal capo dipartimento Marco Bruschi, che è già stata oggetto di interlocuzione con i sindacati del settore.

Nel testo si precisa che nulla cambia per la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Le scuole secondarie di secondo grado potranno invece adottare, in caso di situazioni critiche o di particolare rischio comunicate dalle autorità sanitarie o dagli Enti locali, ulteriori forme di flessibilità della loro organizzazione, incrementando, ad esempio, il ricorso alla Didattica Digitale Integrata. Oppure modulando ulteriormente (rispetto a quanto già disposto da settembre) orari di ingresso e uscita delle alunne e degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani. Nell’ambito di questa possibile ulteriore modulazione, le scuole predisporranno che l’ingresso avvenga non prima delle 9, come previsto dal Dpcm di domenica.

Nella circolare si specifica infatti che “la disposizione normativa è di carattere generale e fa espresso riferimento agli “specifici contesti territoriali”; pertanto, non dispone in maniera perentoria di modificare l’esistente in assenza di dichiarati stati di criticità o di pericolo. Dove le situazioni territoriali, anche grazie al lavoro concertato durante i mesi estivi, hanno mostrato di funzionare, nulla ha la necessità di essere al momento cambiato, fatte salve eventuali situazioni di criticità da esporre e affrontare ai tavoli regionali”.

Una possibilità, quindi, quella di rivedere gli orari di ingresso a scuola e non un automatismo su cui sono chiamati a confrontarsi i tavoli territoriali. Proprio oggi, martedì, è prevista la riunione tra i vertici della Prefettura e del Provveditorato degli Studi di Lecco per fare il punto della situazione nella nostra provincia e valutare come proseguire.

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