MILANO – Si chiama “Impresa Lombardia: per la libertà d’impresa, il lavoro e la competitività” il progetto di legge approvato oggi in IV Commissione, Attività produttive.
Il dispositivo modifica la legge regionale 1/2007 (Strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombardia) e prevede una serie di strumenti a sostegno del tessuto produttivo lombardo tra cui l’accordo di competitività, la riduzione di alcune imposte, l’accesso al credito, diverse agevolazioni e semplificazioni, l’introduzione sperimentale della moneta complementare.
A favore del pdl tutti i gruppi (NCD, Lega Nord, Forza Italia, Maroni Presidente, Fratelli d’Italia, Movimento Cinque Stelle) ad eccezione del Pd che non ha partecipato al voto (approvando però il primo articolo del provvedimento che contiene l’impianto generale e in polemica sulla moneta complementare) e del Patto civico che si è astenuto.
“Finalmente è l’ente pubblico a mettersi a disposizione delle imprese e non viceversa – ha commentato il relatore del pdl, il Vicepresidente di Commissione, Carlo Malvezzi (NCD) – Con questi strumenti riconosciamo chi lavora come soggetto che costruisce un bene comune e introduciamo misure innovative, uniche in Italia. L’accordo di competitività crea migliori condizioni per chi vuole insediarsi o rimanere sul territorio lombardo e sostituisce tutti i procedimenti amministrativi prima necessari. La comunicazione unica regionale autocertifica il possesso di tutti i documenti necessari all’avvio d’impresa, mentre l’istituzione del fasciscolo elettronico presso le Camera di Commercio introduce sistemi di controllo snelli e innovativi. Importanti le misure per migliorare e riorganizzare l’accesso al credito”.
“Un progetto vitale, concreto e rivoluzionario – ha detto il Presidente di Commissione, Angelo Ciocca – In queste ore si è parlato solo di moneta completare, ma oltre a questo il provvedimento valorizza i brevetti lombardi nella speranza che sia la stessa Regione a farli propri, valorizza la produzione locale e tipica, incentiva il riutilizzo delle aree produttive, semplifica a zero la burocrazia con la creazione di un fascicolo elettronico consultabile da Arpa, Asl, Vigili del fuoco e altri enti preposti senza far perdere giornate di lavoro agli imprenditori. Uno strumento concreto e arrivato in tempi rapidi, in linea con il modo di lavorare del Presidente Maroni”.
“Con queste misure vogliamo fermare la delocalizzazione soprattutto nel comparto manifatturiero, creando condizioni di attrattività – ha detto il Consigliere Segretario, Enrico Brambilla (PD) – e mantenendo l’esistente. Gli accordi di competitività possono mettere in campo azioni utili, mentre è necessario intervenire sulla leva fiscale. Importante l’accoglimento del nostro emendamento che destina agli incentivi per le imprese una parte dei fondi derivanti dalla lotta all’evasione. Quanto alla nostra perplessità sulla moneta complementare, lo strumento può essere utile in circuiti limitati, ma non va letta in chiave anti-euro”.
“Portiamo in Aula una legge che è il frutto di un lavoro coordinato e collettivo di tutta la Commissione – ha commentato il Consigliere Daniela Maroni (Maroni Presidente) – E’ uno strumento pratico e concreto che rappresenta un sospiro di sollievo per le nostre aziende”.
“Uno degli aspetti rilevanti di questo progetto di legge – ha aggiunto Dario Violi (M5S) – è la possibilità di coordinamento degli enti di controllo che evita inutili perdite di tempo alle imprese. Abbiamo chiesto e ottenuto di sostenere l’internazionalizzazione delle nostre aziende in un’ottica complessiva di sostenibilità per il nostro territorio. Lo strumento della moneta completare è studiato dal nostro Movimento da anni e può essere sicuramente utile”.
“Una caratteristica importante del provvedimento di legge – ha detto Michele Busi (Patto civico) – è rappresentato dalla molteplicità degli strumenti messi a disposizione delle imprese. La vera priorità è farle ripartire”. strumenti ripartire vera priorità”.
“Questo provvedimento è sicuramente utile e innovativo e condivido quanto detto dai colleghi – ha sottolineato Claudio Pedrazzini (Forza Italia) – La Lombardia si conferma all’avanguardia: il problema non sta, però, nella nostra Regione, il problema sta nel Governo che deve alleggerire la leva fiscale. Ringraziamo anche il Presidente Maroni che ha accolto il nostro suggerimento per la convocazione degli Stati generali del lavoro”.
“Tra i punti forti di questo lavoro c’è il concetto più volte rimarcato di “burocrazia zero”, oggetto peraltro di una mozione in Consiglio regionale approvata all’unanimità di cui sono stato primo firmatario con la presidente della Commissione speciale per i Rapporti con la Confederazione Elvetica, Francesca Brianza. Un argomento sensibile quello della semplificazione burocratica lungo la fascia di confine”, ha concluso il consigliere Francesco Dotti (Fratelli d’Italia).
PRINCIPALI NOVITA’ DEL PDL 111:
· ACCORDI PER LA COMPETITIVITA’: attivazione sperimentale di zone a burocrazia zero
· CREDITO D’IMPOSTA: riduzione Irap fino al 25% per le nuove imprese
· ACCESSO AL CREDITO: riorganizzazione del sistema Confidi e sperimentazione della moneta complementare
· COMUNICAZIONE UNICA REGIONALE: sostituirà tutti gli atti amministrativi
· RAZIONALIZZAZIONE DEI SUAP: gestione associata e interazione con Camere Commercio
· FASCICOLO ELETTRONICO: depositato presso le Camera di Commercio, dovrà essere consultato dalle Amministrazioni, anche quelle preposte ai controlli, senza passare dalle aziende
· FASCICOLO ELETTRONICO: depositato presso le Camera di Commercio, dovrà essere consultato dalle
· CONFERENZA SERVIZI TELEMATICA: La valutazione degli interessi pubblici complessi connessi al rilascio di autorizzazioni e permessi avviene in sede di conferenza di servizi, da espletarsi in una sola seduta e in via telematica con introduzione del silenzio assenso
· SISTEMA INTEGRATO DI CONTROLI: Le verifiche presso le aziende non possono avvenire se non dopo aver esperito l’esame dei documenti nel Fascicolo elettronico. Si riconosce pieno valore legale alle certificazioni rilasciate dagli enti di certificazione
Per la prima fase è previsto un impegno di 20 milioni di euro.