MILANO – Il Governo deve rivedere i criteri di riordino delle Province secondo parametri di virtuosità, autonomia, federalismo e geografia territoriale, differenziando su base regionale anche in funzione dell’organizzazione amministrativa delle Regioni stesse e deve mantenere l’istituzione provinciale come organo di primo livello con elezione diretta del Presidente da parte dei cittadini. E quanto chiede una mozione presentata da esponenti della Lega Nord e del PdL approvata questo pomeriggio a maggioranza in Consiglio regionale (a favore PdL e Lega Nord, contrari PD, UdC, IdV, SEL e Pensionati). I firmatari chiedono inoltre alla Giunta regionale di valutare se esistono i presupposti per avanzare un ricorso costituzionale per violazione dell’art.133 della Costituzione.
“Il decreto legge che sarà votato il 2 agosto alla Camera dei Deputati sull’eliminazione delle province –ha detto il primo firmatario della mozione Ugo Parolo (Lega Nord), presidente della Commissione Bilancio- non si propone di contenere i costi della pubblica amministrazione, ma di eliminare la rappresentanza territoriale. Il Governo compie un atto scellerato e penalizza e cancella le province dove queste sono maggiormente necessarie come nei territori montani e in quelli collinari contraddistinti da tanti piccoli Comuni che necessitano di un ente superiore che faccia da elemento di coesione e coordinamento amministrativo. Una decisione inaccettabile e inconcepibile, alla quale siamo pronti ad opporci con ogni mezzo e strumento possibile”.
“Il valore e il ruolo delle Province non si è esaurito –gli ha fatto eco Mauro Parolini (PdL)- e il senso di appartenenza e di identità territoriale è ancora oggi molto forte. Lo Stato nazionale farebbe meglio ad occuparsi di ciò che effettivamente gli compete, lasciando alle istituzioni locali le gestione e l’organizzazione dei territori di competenza”.
Per Alessandro Alfieri (PD) “questa mozione arriva fuori tempo massimo. Il problema è come costruire il nuovo assetto delle Province lombarde e Regione Lombardia dovrà esprimere il proprio parere sul progetto elaborato dal Consiglio delle Autonomie Locali: è di questo che avremmo dovuto e voluto discutere oggi in Aula”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gianmarco Quadrini, capogruppo dell’UdC, che ha chiesto a Parolo il ritiro della mozione: “E’ un tema troppo importante per ridurlo a un’ora di dibattito –ha detto Quadrini-, serve un momento specifico e una seduta di Consiglio regionale appositamente dedicata per arrivare a formulare e approvare una risoluzione condivisa, che assumerebbe un valore e un significato sicuramente più forte”.
Voto contrario alla mozione è stato annunciato anche da Chiara Cremonesi (SEL) e da Stefano Zamponi (IdV), che ha evidenziato come il suo gruppo “è d’accordo sulla decisione di ridurre le Province, passaggio necessario per il contenimento della spesa pubblica”.