BRUXELLES – Un incontro allargato dei rappresentanti di tutti i Consigli regionali con il Comitato delle Regioni, l’organismo che a Bruxelles esprime la voce di enti locali e regioni europee presso Commissione e Consiglio europei.
E’ la proposta del Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo, in missione istituzionale a Bruxelles. “Intendiamo questo appuntamento, da tenersi in autunno a Milano, come una sorta di Stati Generali sul rapporto tra regioni ed Europa -ha detto a Bruxelles il Presidente Raffaele Cattaneo, impegnato in una giornata di confronti istituzionali- perché riteniamo di fondamentale importanza il ruolo che le Regioni devono avere nell’ambito delle istituzioni comunitarie. Ci interessa sentire l’Europa più vicina e rendere più concreto un rapporto che deve contribuire in modo decisivo a migliorare la vita dei cittadini. Oggi occupazione e crescita sono i due temi prioritari: Regione Lombardia vuole svilupparli anche attraverso una proficua collaborazione con le istituzioni europee”.
Per la Lombardia necessario più spazio nel Comitato delle Regioni
L’incontro si svolgerà in corrispondenza di una seduta del Consiglio regionale lombardo e costituirà l’occasione per sottolineare il ruolo di protagonista che la Lombardia rivendica per sé nell’ambito europeo.
A questo proposito, ha aggiunto il Presidente Cattaneo, “ritengo che la nostra Regione sia sotto-rappresentata all’interno del Comitato delle Regioni, che consta di 41 membri e soltanto 2 ‘supplenti’ della Lombardia. Occorre perciò rendere operativo quanto previsto dalla legge nazionale al fine di riequilibrare la situazione”.
Nel corso dell’intensa giornata ha incontrato Michael Schneider, capogruppo PPE al CdR e, a seguire, il Presidente Mario Spacca, capo della Delegazione italiana al CdR.
Nel pomeriggio si sono svolti gli incontri con Thomas Wobben, Direttore per le Reti Orizzontali e al termine, e con Ramon Luis Varcacel Siso, Presidente del CdR. Thomas Wobben ha già annunciato che sarà presente agli Stati Generali. “Abbiamo iniziato le nostre missioni istituzionali qui al Comitato delle Regioni –ha detto il Presidente- perché ne riconosciamo importanza e ruolo, ma proprio per questo siamo convinti che una rappresentanza più forte del Consiglio regionale della Lombardia non possa che essere di giovamento sia per i nostri cittadini che per l’Europa stessa, che ha bisogno di poter contare in modo più efficace sulle regioni più grandi ed economicamente forti”.
Il Presidente Cattaneo, a margine degli incontri odierni, ha avuto modo di commentare anche l’annuncio del Presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso sulla maggiore flessibilità per i bilanci nazionali per quanto riguarda gli investimenti strutturali. “E’ un passo importantissimo –ha detto Cattaneo- dal quale ci aspettiamo ricadute positive per il nostro territorio. Anche il sistema pur solido delle nostre imprese soffre la crisi e la disoccupazione under 30 e over 50 non è mai stata così alta. Adesso perciò ci aspettiamo che alla decisione di oggi possa seguire la messa in campo di strumenti concreti a favore dello sviluppo e in grado di creare lavoro”.
Alcune borse di studio dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio lombardo destinate a stage a Bruxelles
Il Presidente Cattaneo, nel corso dei suoi incontri, ha anche presentato l’iniziativa dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale lombardo riguardante l’istituzione di 50 borse di studio tramite il ricavato della riduzione dei costi della politica, precisando che alcune di queste borse di studio per neo-laureati potrebbero essere destinate a stage presso il Comitato delle Regioni. “Regione Lombardia -ha detto- vuole sviluppare un’attenzione e un interesse maggiori nei confronti delle tematiche europee. Sarà perciò opportuno prendere in considerazione la proposta di destinare alcune delle borse di studio per progetti di formazione di nostri giovani da inviare a Bruxelles, dove potranno per lo scopo essere affiancati da ex consiglieri ed ex parlamentari europei così da poter acquisire capacità e conoscenze nel monitoraggio delle politiche europee”.