MILANO – Via libera a maggioranza da parte della Commissione Bilancio, presieduta da Alessandro Colucci (PdL), al Piano regionale di Sviluppo, il documento che definisce gli obiettivi strategici della legislatura indicate nel programma di governo presentato dal presidente della Giunta regionale Roberto Maroni in Consiglio regionale il 4 aprile scorso.
Nella votazione finale a favore hanno votato PdL, Lista Maroni e Lega Nord. Contrari, PD e Movimento 5 Stelle. Il Prs è suddiviso in 4 aree: Istituzionale, Economica, Sociale e Territoriale.
Stamattina la Commissione, in sede referente, alla presenza dell’Assessore all’Economia Massimo Garavaglia, ha provveduto all’analisi e al voto di 88 emendamenti. Rispetto al testo della Giunta, quello uscito stamattina dalla Commissione, che andrà al vaglio del Consiglio regionale per l’approvazione definitiva il prossimo 9 luglio, contiene “spunti e suggerimenti – ha sottolineato il relatore del provvedimento, il Presidente Colucci – frutto di un lavoro importante fatto dalle commissioni con il coinvolgimento dei territori e delle varie categorie interessate”. “Il giudizio – ha aggiunto Colucci – è molto positivo. Il Prs si è arricchito di contenuti importanti. Cito in particolare l’attenzione verso le nuove fragilità nate con il persistere della crisi e il forte e deciso sostegno a chi produce e crea con i profitti occupazione e posti di lavoro come il mondo produttivo, verso al quale il Piano regionale di Sviluppo dedica ampia attenzione”.
Tra gli emendamenti approvati oggi in Commissione, c’è quello che valorizza il principio di sussidiarietà e sottolinea la necessità di difendere e promuovere le autonomie locali “espressione di forti identità storiche e culturali che svolgono un’azione insostituibile”. Evidenziata inoltre anche l’opportunità di aiutare i coniugi separati, di potenziare a livello sanitario i servizi domiciliari e territoriali, anche con nuovi modelli organizzativi, di sostenere la filiera del km 0 e del biologico.
In Commissione, Pd e Patto Civico sul Prs hanno espresso un giudizio negativo. I due gruppi hanno sostenuto l’inemendabilità del documento“perché – come hanno evidenziato nella discussione in Commissione Enrico Brambilla del Pd e Roberto Bruni del Patto Civico – rappresenta una visione politica dell’azione di governo regionale ben diversa da quella che abbiamo noi”. Contrario anche il M5S, che si è espresso a favore su parecchi emendamenti ritenendo però negativo sull’impianto complessivo del provvedimento.