MILANO – “Le Comunità montane in Lombardia sono uno strumento che i nostri territori hanno dimostrato di apprezzare e che hanno sempre avvertito come utile e necessario: spesso hanno anche avuto il merito e la capacità di attrarre risorse importanti soprattutto in ambito comunitario grazie alle quali sono stati realizzati progetti e infrastrutture significative. Regione Lombardia ha già fatto uno sforzo di razionalizzazione riducendone il numero, ma con l’obiettivo di difenderne il ruolo e la funzione. Per questo ritengo che, all’interno del processo di riordino istituzionale in corso, l’istituzione Comunità Montana può e deve essere riformata e adeguata alle nuove necessità, ma con la consapevolezza che la sua funzione di livello intermedio resta fondamentale e irrinunciabile”.
Lo ha detto il Presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo, che insieme al Presidente della Commissione Affari Istituzionali Stefano Carugo e al Presidente della Commissione speciale per il Riordino delle Autonomie Giulio Gallera, ha ricevuto questo pomeriggio i componenti del Direttivo del Coordinamento delle 23 Comunità montane lombarde, che coinvolgono 543 Comuni. All’incontro erano presenti il presidente della Comunità Montana della Val Brembana (BG) Alberto Mazzoleni, il presidente della Comunità Montana della Valtrompia (BS) Bruno Bettinsoli, il presidente della Comunità Montana del Piambello (VA) Maria Sole De Medio e il presidente della Comunità Montana della Valchiavenna (SO) Severino De Stefani.
I presidenti delle Comunità montane hanno formalmente chiesto al Presidente Cattaneo di essere coinvolti nel disegno di riforma istituzionale che interessa gli Enti locali e che è oggetto di confronto nelle Commissioni consiliari. Hanno anche formulato la richiesta che le Comunità Montane, come già contenuto in una delibera di Giunta regionale del 9 gennaio 2013, siano riconosciute come soggetto giuridicamente idoneo allo svolgimento di funzioni associate, anche attraverso il ricorso allo strumento della convenzione. Inoltre sono state chieste certezze su competenze e risorse per garantire il funzionamento futuro.
“Va mantenuto assolutamente il ruolo di coordinamento delle Comunità Montane –hanno detto i presidenti Mazzoleni, Bettinsoli, De Medio e De Stefani- che devono poter continuare a poter fare politica territoriale in una cornice normativa che le metta in condizione di agire sulla base di un quadro normativo definito e certo”.
Il presidente Raffaele Cattaneo ha invitato il Direttivo del Coordinamento a formulare proposte, anche in vista dell’adeguamento normativo, che rafforzino il ruolo e la funzione delle Comunità Montane: i rappresentanti delle Comunità Montane lombarde saranno formalmente ricevuti in Commissione speciale per il Riordino delle Autonomie già la prossima settimana.