MILANO – Via libera dalle Commissioni Affari istituzionali e Bilancio, oggi riunite in seduta congiunta, al progetto di legge sulla riduzione dei costi della politica. Hanno votato a favore i consiglieri PdL, PD, Lega Nord, Maroni Presidente, Patto Ambrosoli, FdI e Pensionati. Contrari i consiglieri del Movimento 5 Stelle.
“Sono soddisfatto – ha commentato il relatore Mauro Parolini (PdL) – dell’approvazione di questo progetto di legge e che questa sia avvenuta con un’ampia maggioranza, con il voto favorevole anche dell’opposizione escluso il Movimento 5 Stelle, con il quale peraltro si sono trovati numerosi punti di convergenza. Adesso il Consiglio costerà solo 1,30 euro a cittadino”. “Abbiamo compiuto un passo importante –ha dichiarato Fabio Pizzul (PD)- e in poco tempo, attraverso un confronto serio tra le forze politiche. Ora occorre introdurre correttivi per ridurre la differenza di dotazioni tra maggioranza e opposizione e poi, insieme, affrontare il capitolo dei costi del sistema regionale”. “Abbiamo raggiunto uno degli obiettivi di questa legislatura -ha detto Massimiliano Romeo (Lega Nord)- riducendo notevolmente i costi della politica: la Lombardia si conferma anche su questo argomento la regione più virtuosa”. “Si è proceduto con spirito collaborativo -ha dichiarato Stefano Bruno Galli (Maroni Presidente)- ottenendo il risultato di tagliare i costi della politica garantendo l’istituto della democrazia, che deve essere tutelata per il bene di tutti”. Stefano Buffagni (Movimento 5 Stelle), motivando il voto contrario, ha dichiarato che “si poteva fare di più” e ha annunciato l’intenzione di presentare un ordine del giorno per chiedere che i fondi residui vengano destinati non ai gruppi ma alle piccole e medie imprese in crisi. “Si taglia più di quanto richiesto dal governo Monti –ha dichiarato Roberto Bruni (Patto Ambrosoli)- e i residui sono stati destinati a scopi di salvaguardia occupazionale e sociale”.Anche per Riccardo De Corato (FdI), “la Regione Lombardia si dimostra ancora una volta la più virtuosa: con questa legge saremo il Consiglio che costerà di meno pro capite, un impegno che avevamo assunto in campagna elettorale”. Per Elisabetta Fatuzzo (Pensionati), si tratta di un testo “migliorato anche rispetto a quello uscito dal gruppo di lavoro, con tagli superiori a quelli delle altre regioni”.
“Sono molto soddisfatto che questa mattina sia concluso il dibattito in Commissione sul progetto di legge che ridurrà i costi della politica”. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo, impegnato a Napoli alla Conferenza dei Presidenti di Consigli regionali, che hanno trattato la questione dei costi della politica condividendo ulteriori iniziative comuni. “La rapidità con cui abbiamo chiuso il testo -ha aggiunto- dice della ferma volontà di tutte le forze politiche di andare in questa direzione. Ora aspettiamo il 18 giugno, quando il provvedimento passerà all’esame dell’Aula”.
Il progetto di legge sulla riduzione dei costi della politica (di iniziativa dei Consiglieri regionali Parolini-PdL, Galli-Maroni Presidente, Castellano- Patto Ambrosoli, Fatuzzo-Pensionati, Alfieri-PD, Romeo- LN, De Corato-FdI)
Il decreto legge 174/2012 prevede una riduzione del trattamento economico dei consiglieri regionali che non potrà superare la somma stabilita dalla Conferenza Stato-Regioni come misura massima per tutte le regioni, senza distinzioni in riferimento a grandezza e popolazione delle stesse. Nel progetto di legge lombardo si stabilisce una ulteriore riduzione del 5 %. Il trattamento economico lordo diventa pertanto di 10.500 euro (indennità di funzione ridotta del 25 %, rimborso spese quasi dimezzato).
E’ stata stabilita una elevata sanzione giornaliera (280 euro) per le assenze dai lavori di Commissione o di Consiglio fino a un massimo pari a un terzo della cifra complessiva della voce rimborsi spese.
E’ confermata l’abolizione di vitalizi e delle indennità di fine mandato a partire dalla attuale legislatura. Viene escluso dall’erogazione del vitalizio chi ha subito una condanna definitiva per delitti contro la pubblica amministrazione.
Stabilito il divieto di cumulo del trattamento economico sino all’opzione in caso di doppia elezione al Consiglio regionale e ai parlamenti nazionale ed europeo.
Spese di funzionamento dei gruppi: la normativa nazionale ha previsto che l’importo complessivo da erogare a titolo di contributi per il finanziamento dei gruppi consiliari sia pari a 5 mila euro per consiglieri cui si aggiunge un importo pari a euro 0,05 per abitante. La via lombarda è più rigorosa: viene infatti escluso il contributo di 5 mila euro. In sostanza ai gruppi andranno complessivamente 500.000 euro a fronte degli attuali 3.700.000 euro. Recupero dei residui di bilancio 2012, come previsto dalla legge, esclusivamente per il personale dei gruppi che ha già un contratto e non per altre finalità.
Fissati tetti di spesa anche per il materiale di consumo dei gruppi.
Per quanto riguarda la trasparenza, ogni anno ciascun gruppo consiliare deve approvare un rendiconto di esercizio, da trasmettere ai Presidenti del Consiglio e della Giunta che lo inoltreranno alla Corte dei Conti e che verrà pubblicato sul sito del Consiglio. Il sito pubblicherà anche reddito, situazione patrimoniale, partecipazioni azionarie dei consiglieri. Chi non lo farà sarà soggetto a sanzione.