AIRUNO – Brexit. Il Consiglio Comunale di Airuno, con voto di maggioranza (la minoranza ha votato contro) ha sancito, o meglio confermato per l’ennesima volta, l’incapacità della Politica di prendere decisioni a favore della comunità intera nel principio di bene collettivo preferendo salvaguardare gli interessi di pochi (in questo caso un numero indefinito di “aizurresi duri e puri”).
Negando pure evidenze macroscopiche non comprendiamo da dove possano venire tutte queste ingiustificate quanto ataviche paure. Infatti non ci risulta che a seguito dell’istituzione del Parco del Curone si sia registrata una emigrazione di massa negli “States” come avveniva in passato o periodi di cupa e perdurante recessione di quelle lande. Piuttosto a noi risulta che siano state recuperate tutte le vecchie cascine o nuclei rurali molti dei quali divenuti agriturismi, aziende agricole o B&B e i veri agricoltori hanno potuto costruire strutture o capannoni per le loro attività. Ci chiediamo come sia stato possibile con tutti quei vincoli.
E’ sorto un marchio registrato che promuove i prodotti tipici della zona e che riunisce le eccellenze del territorio. Il Parco ha dato un grande impulso all’economia di quei luoghi se solo pensiamo alla filiera legata alla vite, il vino, la ristorazione e l’accoglienza. Dal momento che nelle varie dichiarazioni uno dei termini maggiormente sentiti è stato quello di vincoli, alla luce di quanto espresso poco sopra, quando sentiamo parlare, appunto, di vincoli, a cosa dobbiamo pensare?
Inutile dirlo: non condividiamo la scelta che arriva proprio nel momento in cui ci viene richiesta maggior attenzione all’ambiente.Una scelta antistorica, irresponsabile e contraria all’etica, che si auspica possa essere cambiata nell’interesse del bene collettivo e delle future generazioni.
Associazione Monte di Brianza